4 attentati in diverse città della Siria, 30 morti
Le esplosioni si sono registrate nella città di Homs, Tartus, Damasco e ad Hassakeh, sotto il controllo dei curdi. Sono almeno 45 i feriti dei molteplici attacchi
Lunedì 5 settembre almeno 30 persone sono rimaste uccise in una serie di esplosioni in diverse città della Siria sotto il controllo governativo e in un’area controllata dai curdi. Lo hanno reso noto i media di stato.
Le esplosioni hanno colpito la città costiera di Tartus, Homs, la capitale Damasco e Hassakeh nell’area nord-orientale della Siria, controllata dai curdi ma in cui le autorità del regime mantengono una presenza.
La maggior parte delle vittime sono state uccise negli attacchi a Tartus, sede della principale base aerea russa in Siria. Nel duplice attentato sono morte almeno undici persone e altre 45 sono rimaste ferite.
Fonti locali citate dall’agenzia di stampa AFP hanno riferito che una prima autobomba è esplosa su un ponte. Il secondo attacco, invece, è avvenuto per mano di un attentatore suicida che si è fatto esplodere mentre i soccorritori sono giunti sul luogo per aiutare le vittime.
La città costiera che si affaccia sul Mediterraneo era già stata colpita dai bombardamenti da parte dei miliziani dell’Isis nel mese di maggio.
Altre otto persone sono morte ad Hassakeh in un attacco contro un posto di controllo delle forze curde, mentre due persone hanno perso la vita e altre sette sono rimaste ferite ad al-Zahra, quartiere alawita di Homs.
Nel frattempo, i colloqui tra Stati Uniti e Russia a margine del vertice del G20 in Cina non sono riusciti a raggiungere un accordo su un cessate il fuoco temporaneo in Siria. Lo hanno reso noto funzionari americani.
Tuttavia, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente americano Barack Obama hanno annunciato che avrebbero continuato a cercare un accordo per il cessate il fuoco globale, secondo quanto riferito da Associated Press citando un alto funzionario americano che ha voluto mantenere l’anonimato.
Le due parti hanno cercato di concordare i termini per un cessate il fuoco parziale che consenta di far pervenire aiuti nelle aree governative assediate di Aleppo.
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