Aleppo rischia di diventare un gigantesco cimitero
Circa 25mila civili hanno lasciato la città negli ultimi giorni, mentre le forze governative avanzano. Ecco la denuncia del sottosegretario Onu agli Affari Umanitari
La città siriana di Aleppo rischia di trasformarsi in un “gigantesco cimitero”, mentre le forze del regime di Bashar al-Assad avanzano nelle aree sotto il controllo dei ribelli. Lo ha dichiarato il sottosegretario agli Affari Umanitari delle Nazioni Unite Stephen O’Brien, durante una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza Onu.
“Per il bene dell’umanità, noi imploriamo le parti e coloro che possono intervenire a fare tutto ciò che è in loro potere per proteggere i civili e consentire l’accesso ad Aleppo est, prima che diventi un enorme cimitero”, ha detto O’Brien.
Almeno 34 persone sono morte negli ultimi bombardamenti del governo siriano e degli alleati russi. Dallo scorso sabato i soldati hanno riconquistato oltre un terzo della parte orientale di Aleppo, tagliando in due l’area controllata dai ribelli. Secondo i dati Onu, sono 25mila i civili costretti a lasciare le proprie case. Circa la metà di questi sono bambini.
Molti di quelli rimasti nella parte di città in mano ai ribelli sono costretti senza cibo a rovistare tra i rifiuti.
Secondo O’Brien anche chi è fuggito affronta situazioni pericolose. I ribelli impediscono ai civili di lasciare la zona intorno ad Aleppo, mentre sono stati riportati alcuni casi di sequestri di civili da parte delle forze governative. I profughi rischiano di restare coinvolti nello scontro a fuoco.
Aleppo era la città più grande della Siria, l’epicentro commerciale e industriale di maggiore importanza nel paese prima dell’inizio della guerra civile del 2011.