La Russia rischia di essere esclusa dalle Olimpiadi di Rio
Secondo una nuova indagine, i test antidoping degli atleti russi ai giochi di Sochi del 2014 sarebbero stati sistematicamente manipolati
Una recente indagine dell’Agenzia Mondiale Antidoping,
basata sulle rivelazioni di Grigory Rodchenkov, ex capo del laboratorio
antidoping russo attualmente residente negli Stati Uniti, mette in evidenza che la
Russia ha favorito il doping di molti dei suoi atleti ai Giochi invernali di Sochi 2014.
Rodchenkov ha dichiarato
di aver occultato i test antidoping di diversi atleti, tra cui 15 vincitori
di medaglie, prima della manifestazione sportiva. I servizi segreti russi
lo avrebbero aiutato nell’incarico. Avevano infatti trovato il modo di richiudere le
bottigliette contenenti i campioni di urina da analizzare, una volta rimpiazzati
i contenuti originari con altri privi di sostanze dopanti.
Rodchenkov avrebbe favorito il doping di atleti anche prima delle Olimpiadi di Londra del 2012, dei Campionati Mondiali di
Atletica del 2013 a Mosca e dei Campionati Mondiali di Nuoto del 2015 a Kazan.
A capo della commissione
d’indagine c’è il dottor Richard McLaren, un professore e avvocato sportivo canadese: McLaren ha inviato i contenitori di campioni di urine degli
atleti russi, conservati a Losanna, in un laboratorio di Londra, dove hanno
potuto osservare la presenza di graffi attorno ai colli delle bottigliette.
Questo indizio di manipolazione “non sarebbe visibile a occhi inesperti”.
Il corrispondente di Bbc Radio 5, Richard Conway, ha dichiarato di aver visto una parte del report
dell’investigazione e che “580 test positivi sono stato occultati, riguardo 30 sport diversi. Siamo nel mondo dello spionaggio alla James Bond”.
L’indagine fa scattare la
richiesta di bandire la Russia dalle Olimpiadi di quest’estate, che avranno
inizio il 5 agosto a Rio de Janeiro. La Federazione di Atletica Leggera Russa
(Araf) è in realtà già stata espulsa da questa edizione dei Giochi, in seguito
a un voto dell’Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica
Leggera che ha imposto alla Araf il divieto di partecipare a qualsiasi
competizione internazionale.
Giovedì 21 luglio, la Araf si
appellerà al Tribunale Arbitrale dello Sport per contestare il verdetto. Anche se
questo dovesse essere confermato e la Russia venisse bandita dai Giochi, un
piccolo numero di atleti potrà comunque partecipare alle Olimpiadi, una
volta dimostrato di essere puliti, non con la bandiera del proprio paese ma con
quella del Comitato Olimpico Internazionale.
Intanto in Russia il
governo ha ripetutamente negato l’accusa di aver “diretto, controllato e
supervisionato” il processo di manipolazione dei test antidoping. I media
locali non sono ottimisti riguardo al giudizio della commissione: secondo il
sito di informazione Gazeta.ru, questa potrebbe essere “la settimana più difficile
nella storia dello sport russo”. Un’altra piattaforma web di sport,
championat.ru, ha definito l’indagine un complotto contro la Russia organizzato dagli altri
paesi.