Il sindaco di Londra chiede più autonomia per la capitale britannica
In seguito alla Brexit, il neoeletto Sadiq Khan ha dichiarato che l'indipendenza non è in programma ma che Londra deve partecipare ai negoziati tra Regno Unito e Ue
Sadiq Khan, il sindaco di Londra, ha richiesto che la capitale britannica, all’alba della vittoria del leave nel referendum dello scorso 23 giugno, ottenga una maggiore autonomia dal governo di Westminster, ormai indirizzato a uscire dall’Unione Europea.
La regione dell’area metropolitana di Londra è infatti stata l’unica in Inghilterra che ha votato per rimanere nell’Ue. Qui, i sostenitori della Brexit si sono fermati al 40,1 per cento.
Il neosindaco, sostenitore del remain, mira a ottenere un trasferimento del potere di alzare o abbassare le tasse e maggior controllo su aree come la finanza, i trasporti, il settore immobiliare e la pianificazione urbanistica, il settore sanitario e la polizia.
L’aumento dell’autonomia permetterà a Londra di gestire al meglio le incertezze sul futuro economico della nazione, garantendo sia protezione alle compagnie che operano nella capitale sia prosperità ai suoi cittadini.
Khan ha dichiarato che non c’è possibilità che Londra si stacchi dal resto del Regno Unito e diventi una città stato a sé. Voci di indipendenza sono state alimentate da una petizione online, che negli ultimi giorni ha raccolto oltre 175,000 firme. Il sindaco le ha però smentite in una nota: “Per quanto mi potrebbe piacere l’idea di una Londra indipendente, oggi non sto parlando seriamente di indipendenza. Non ho in programma di installare controlli di confine sulla M25 (autostrada che si snoda attorno alla metropoli)”.
Rimane però fondamentale, secondo il sindaco, che Londra ottenga un posto al tavolo dei negoziati fra Regno Unito ed Unione Europea che determineranno le relazioni future fra il paese e gli stati membri.