I nove libri non occidentali che forse non conoscete ma dovreste leggere
Il lettore occidentale spesso non conosce o conosce poco opere importanti prodotte fuori dall'Occidente. Questa lista vi fornirà alcuni titoli fondamentali
I lettori italiani, e quelli occidentali più in generale, tendono a confrontarsi quasi esclusivamente con la letteratura e i classici prodotti, per l’appunto, in Occidente.
Non è una questione di discriminazione letteraria, o almeno non si tratta solo di quello. Le ragioni possono andare dall’affinità culturale, che spinge a rivolgersi ai classici della cultura di riferimento, alla mancanza di testi tradotti in una lingua accessibile al lettore occidentale, alla banale ignoranza dell’esistenza stessa di prodotti lontani nello spazio, nel tempo e nella dimensione letteraria.
Allora, in attesa che editori e istituti accademici si adeguino e includano una scelta più ampia di volumi non-occidentali, il quotidiano britannico The Guardian ha stilato una lista di must read, davvero internazionale:
I dannati della Terra di Frantz Fanon
L’autore è stato psichiatra, scrittore, filosofo ma anche attivista, impegnato nel movimento terzomondista per la decolonizzazione.
Cittadino francese, ma nato in Martinica, discendente di schiavi africani, servi tamil e coloni europei, scrisse un volume che offre un’analisi a tratti scioccante del sistema coloniale e della lotta per abbatterlo. Fu pubblicato nel 1961, dopo la sua morte.
Malgudi Omnibus di Rasupuram K. Narayan
Autore indiano in lingua inglese, Narayan si trovò più di una volta tra i candidati al premio Nobel per la letteratura, senza mai vincerlo. Malgudi Omnibus raccoglie tre romanzi ambientati nello stesso villaggio indiano immaginario (Swami e i suoi amici, Il laureato e L’insegnante di inglese).
Notevole la sua capacità di utilizzare un’ironia, a tratti devastante, mentre affronta importanti tematiche politiche e sociali, come il tema della sterilizzazione forzata in India.
Destini dei fiori nello specchio di Li Ruzhen
Li Ruzhen fu uno scrittore vissuto tra il 1763 e il 1830. Il destino dei fiori allo specchio, terminato nel 1827, è un romanzo fantastico, ma è anche una critica alla società cinese dell’epoca Qing. Particolarmente interessante è una sorta di femminismo ante litteram con cui sovverte i ruoli di genere.
In realtà, si tratta anche di una peculiare combinazione tra la letteratura e l’erudizione, poiché se la prima metà del volume è appunto un romanzo, la seconda ha un sapore quasi enciclopedico e l’autore vi riversa tutto il suo sofisticato sapere filosofico.
Samskara di Udupi R. Ananthamurty
Un altro autore indiano per un romanzo ambientato nel Ventesimo secolo, dove la vita idilliaca di un piccolo villaggio meridionale è sconvolta da un dilemma, che i suoi abitanti chiedono al sacerdote locale di risolvere per loro.
Il religioso scoprirà che la sua erudizione e i testi sacri non possono aiutarlo a trovare una soluzione e così parte per cercare nuove risposte. Ma il suo viaggio, durante il quale incontra una prostituta, lo cambia in maniera profonda, proprio come cambia l’India sull’orlo della modernità.
Assente di Betool Khedairi
Khedairi è nata a Baghdad, da padre iracheno e madre scozzese, e ha pubblicato finora solo due romanzi. Assente, il secondo, è ambientato nella Baghdad degli anni Novanta e racconta la storia di Dalal, una giovane donna.
La sua vicenda si intreccia inestricabilmente con le difficoltà causate dalle sanzioni e dai bombardamenti che colpiscono l’Iraq di Saddam Hussein. È un inno alla resilienza di uomini e donne, capaci di reinventarsi per sopravvivere. L’assenza si riferisce alle continue perdite e privazioni di cui era ed è fatta la vita irachena.
Tra i due palazzi di Naguib Mahfuz
Mahfouz è stato un prolifico autore egiziano che nel 1988 ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Tra il 1956 e il 1957 scrisse la Trilogia del Cairo, di cui Tra i due palazzi è i primo volume. Comincia così la storia della famiglia al-Jawad, che Mahfouz segue per tre generazioni, fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Tra i due palazzi è ambientata tra il 1917 e il 1919 a Cairo e la famiglia al-Jawad è governata con polso di ferro dal capofamiglia Ahmad, un mercante, che tiene segregate le donne della famiglia, mentre conduce una vita notturna meno rispettabile di quando non vorrebbe dare a vedere, tra bevande alcoliche e danzatrici del ventre.
Uno spaccato della vita cairota d’inizio secolo, in un momento storico in cui erano le autorità coloniali britanniche a governare l’Egitto.
Le nigeriane di Chika Unigwe
Autrice nigeriana, residente in Belgio fino al 2013, quando si è trasferita con la famiglia negli Stati Uniti; ha pubblicato diverse opere. Le nigeriane è il suo secondo romanzo, edito nel 2007, e racconta la storia di quattro giovani donne che, emigrate in Belgio, finiscono col diventare prostitute.
Ad Anversa, la città dove si ritrovano insieme, le ragazze sono come prigioniere di un mondo estraneo del quale non sono parte, che le sfrutta ma non le accoglie. È una storia fin troppo comune, che non era mai stata raccontata in modo così aperto e reale.
Amica mia di Mariama Bâ
Ba è stata un’autrice e una femminista senegalese del secolo passato.
Amica mia è lunga lettera che una donna di Dakar scrive a un’amica che vive negli Stati Uniti, durante i 40 giorni di lutto previsti per una vedova che ha appena perso il marito.
Si tratta di una introspezione approfondita, di un bilancio della vita di una donna dell’Africa occidentale dall’infanzia all’età adulta.
Regala un’immagine realistica dell’esistenza di tante donne e lascia un messaggio positivo, di fiducia, soprattutto nella forza di volontà di ciascuna nel superare il dolore e lo sconforto.
Dhammapada
Si tratta di un testo fondamentale della filosofia buddista risalente al terzo secolo a.C. una raccolta di insegnamenti e detti di Gautama Budda in forma di aforismi che affrontano le più profonde emozioni umane: l’invidia, la paura, la disperazione, l’avidità.
Il Dhammapada offre una via per liberarsi dai tormenti più bassi dell’esperienza umana e un sentiero per l’illuminazione.
Forse non cambierà integralmente la vita del lettore, ma sicuramente saprà aiutarlo a riflettere più a fondo su se stesso e a vivere un’esistenza più serena.