Il liveblog sul referendum in Scozia
Vince il No. La Scozia non ottiene l'indipendenza. Il Regno è ri-Unito. Notizie, foto e aggiornamenti in diretta
Circa 4,2 milioni di scozzesi sono chiamati alle urne per rispondere al seguente quesito: “Siete d’accordo che la Scozia diventi una nazione indipendente?”
I seggi sono stati aperti questa mattina alle 7 e chiuderanno stasera alle 22 ora locale, quando in Italia saranno le 23. Si prevede un’affluenza molto alta. I risultati definitivi del referendum verranno resi noti domattina, 19 settembre. Seguite gli aggiornamenti in diretta con il nostro liveblog, senza giri di parole su The Post Internazionale
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07:30 – Risultato ufficiale referendum in Scozia: ha vinto il NO all’indipendenza. La Scozia non diventa indipendente e il Regno rimane Unito.
– Il primo ministro scozzese sta parlando in pubblico e ammette la sconfitta.
– Su un totale di 32 sezioni, 29 sono state scrutinate. Il No all’indipendenza ha vinto con il 55,4 per cento contro il 44,6 per cento dei Sì.
– Il voto contrario all’indipendenza ha vinto quasi ovunque nelle varie sezioni amministrative in Scozia, raggiungendo anche il 60 per cento dei consensi.
– Il Sì ha vinto invece a Glasgow, la città scozzese più grande. A Edimburgo, capitale e seconda città più popolosa della Scozia, il No ha vinto con il 61,1 per cento.
– Affluenza molto alta: 84,2 per cento.
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23:38 – Il punto sul referendum, in breve.
I seggi elettorali si sono chiusi in tutta la Scozia.
I primi risultati arriveranno tra le 2:30 e le 3 di notte, ora italiana. Le isole Orcadi – che, con 17,515 elettori registrati, sono la circoscrizione con meno votanti – saranno, a quanto pare, il primo distretto ad annunciare il loro risultato. La maggior parte dei risultati arriveranno poi tra le 4 e le 6 del mattino.
Edimburgo, Glasgow e Aberdeen – che raccolgono circa il 25 per cento degli elettori registrati di tutta la Scozia – saranno gli ultimi ad annunciare i risultati, tra le 6 e le 7 di mattina.
Il consiglio elettorale riporterà i risultati a Mary Pitcaithly, il capo dell’ufficio che si occupa del referendum, presso il Royal Highland Centre a Ingliston, vicino Edimburgo. Ci si aspetta i risultati definitivi tra le 6:30 e le 8:30 di mattina.
Il primo ministro britannico David Cameron terrà un discorso televisivo in seguito all’annuncio ufficiale dei risultati del referendum.
La Regina Elisabetta II rimarrà sveglia a seguire i risultati dal castello scozzese di Balmoral.
A domani mattina per i risultati.
23:17 – I primi risultati del referendum dovrebbero arrivare tra le 2.30 e le 3 ora italiana. Il dato delle circoscrizioni con più votanti, però, arriverà tra le 6 e le 7.
Edimburgo, Glasgow e Aberdeen – dove si sono registrati circa il 25 per cento dei votanti di tutta la Scozia – saranno gli ultimi tre centri di conteggio delle schede ad annunciare i loro risultati, tra le 6 e le 7 di mattina, ora italiana. I risultati finali dovrebbero essere annunciati tra le 7.30 e le 8.30.
Il primo ministro britannico David Cameron terrà un discorso televisivo in seguito all’annuncio dei risultati, “per cercare di calmare gli animi qualsiasi sarà il risultato”.
23:11 – Si sono ufficialmente chiusi i seggi delle 32 circoscrizioni elettorali scozzesi. Per questo referendum, considerato «storico» da entrambi i fronti, indipendentista e unionista, si sono registrate al voto 4.285.323 persone, il 97% dell’elettorato. Non verranno rilasciati exit poll ufficiali, ma si stima al momento che la partecipazione al voto sia stata attorno all’80%, un record per la Scozia ma anche per il Regno Unito nel suo complesso, abituato a ben altre e minori percentuali. Così, entro domattina alle 7, si saprà il destino del Regno Unito come lo conosciamo ora, una unione fra Inghilterra e Scozia di 307 anni.
A questo referendum potevano votare anche i 16enni e i 17enni, era infatti stata appositamente cambiata la legge, un elemento che la stampa ora giudica come possibile fattore di grande incertezza per quanto riguarda ogni predizione. Un sondaggio Ipsos-Mori, diffuso oggi, dava il supporto alla causa indipendentista fermo al 47%, contro il 53% degli unionisti. Ma gli indecisi venivano dati attorno al 4%. Ora, si tratta solo di vedere come sono andate realmente le cose. I dati cominceranno ad affluire attorno alle 2 del mattino, le 3 in Italia. Verso le 5 (le 6 in Italia) dovrebbero essere arrivati quelli delle principali città, Glasgow ed Edimburgo. Infine, dopo il dato di Aberdeen, ricca capitale del petrolio, sarà la volta del risultato finale, che dovrebbe essere annunciato fra le 6:30 e le 7 del mattino (le 8 in Italia).
23:00 – Urne chiuse. Si attendono ora i risultati.
22:47 – Meno di un quarto d’ora alla chiusura dei seggi.
22:21 – Il cantautore canadese Leonard Cohen ha detto a proposito del referendum in Scozia: “Non mi sento costretto a stare da una parte o da un’altra”, ma ci sono “persone che cercano di dare un senso alla propria vita, lottando per il rispetto e l’importanza di se stesse”.
22:07 – C’è anche Matteo Salvini in queste ore a Edimburgo, nel giorno del voto sull’indipendenza della Scozia. È «a scuola di democrazia», dice all’ANSA. «Perché, comunque vada, ha vinto la democrazia e la partecipazione. E io da cittadino suddito invidio chi, grazie alla regina Elisabetta, può scegliere il suo futuro. Noi abbiamo Giorgio Napolitano che per il momento è su tutt’altro fronte».
È venuto quindi a sentire l’aria che si respira nella capitale della Scozia che sceglie: «Bella atmosfera. Di confronto sereno. Inimmaginabile per l’Italia: i sostenitori del Sì e del No a tre metri di distanza che si sorridono, distribuiscono i volantini, senza astio. Già questo è diverso rispetto a casa nostra dove c’è il derby da stadio quando si parla di politica. E poi una marea di giovani, una marea di giovani per il Si. Spero che vinca il Sì perché se i giovani votano sì è perché ci sperano».
21:40 – In caso di vittoria dei si, l’indipendenza della Scozia porterebbe ogni anno, nel Regno Unito (o meglio in quello che ne resterebbe), 3 giorni e mezzo di sole in più e 15 giorni di pioggia in meno.
Il calcolo è stato effettuato Nate Silver, giornalista che si occupa di statistica,sul suo sito di notizie FiveThirtyEight. Silver ha raccolto, oltre a questo, una serie di curiose informazioni sugli effetti che l’indipendenza della Scozia avrebbe sul meteo.
21:38 – A due ore dalla chiusura dei seggi, l’incertezza regna in Scozia e nel resto d’Europa, che attende i risultati del referendum sull’indipendenza. Gli scozzesi (in tutto 4,3 milioni) stanno votando per scegliere il loro futuro e quello del Regno Unito, e la loro scelta potrebbe avere ripercussioni su tutte le anime indipendentiste dell’Europa. I risultati definitivi sono attesi per domani mattina. Le previsioni sono per un testa a testa: l’ultimissimo sondaggio Ipsos Mori diffuso a votazione in corso vede il 53% schierato per il no all’indipendenza, contro il 47% per il sì, con ancora un 4% di persone certe di andare a votare ma ancora indecise e che quindi potenzialmente potrebbero ribaltare l’esito del referendum.
Gli occhi del mondo sono puntati sulla Scozia se non altro per l’idea che il Regno Unito, storicamente sinonimo di potenza granitica, da domani possa non esistere più dopo 307 anni. In Europa, invece, tutti i Paesi in cui esistono rivendicazioni separatiste attendono il risultato con il fiato sospeso. Più di tutti la Spagna, dove la Catalogna ha già convocato, nonostante l’ostilità di Madrid e l’irrilevanza giuridica, un suo referendum indipendentista per il 9 novembre. Fa il tifo per il sì anche la Lega in Italia, con il segretario Matteo Salvini partito alla volta di Edimburgo.
Un appello a rispettare «la volontà del popolo scozzese» qualsiasi sarà l’esito è stato lanciato dalla Chiesa di Scozia che ha chiesto di «mettere da parte le passioni» senza alimentare tensioni o violenze. «Votate, rilassatevi e abbiate fiducia nel processo democratico», è stato l’invito lanciato a seggi aperti dal reverendo John Chalmers, moderatore dell’Assemblea generale, una sorta di portavoce della Chiesa nazionale, presbiteriana. Appello sostanzialmente accolto, anche se si sono registrati nelle ultime 24 ore alcuni episodi di violenza: stamane un indipendentista è stato arrestato in un seggio di Clydebank per aver aggredito un unionista che aveva espresso chiaramente l’intenzione di voler votare «No». Ieri sera un 75enne di Glasgow, non vedente, era stato colpito con un pugno in faccia mentre volantinava a favore del movimento unionista, mentre un 70enne di Airdrie, nel North Lanarkshire, è stato assalito da alcuni giovani.
Sul lato dei ‘testimonial´ nella notte è uscito allo scoperto lo Andy Murray, nato a Glasgow, che nel 2013 era stato il primo tennista scozzese a vincere Wimbledon. Con un ‘tweet´ ha espresso il suo fastidio per la campagna negativa e catastrofista del fronte del no e ha concluso con l’esortazione «Facciamolo!». Dagli Usa Barack Obama si è schierato con il no: «Il Regno Unito è uno straordinario partner per l’America e una forza per il bene in un mondo instabile. Spero che resti, forte, robusto e unito». «Dopo mezzo secolo di costruzione dell’Europa, rischiamo di entrare di un periodo di decostruzione», è stato l’allarme di Francois Hollande, che nel corso di una conferenza stampa, ha detto: «Il referendum scozzese si sta tenendo in un momento nel quale può determinare il futuro del Regno Unito, ma anche dell’Europa».
L’Ue teme l’incertezza. «Mi auguro che vinca la ragione ossia che vincano i no», ha affermato il commissario europeo responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria, Ferdinando Nelli Feroci. «Una vittoria dei sì introdurrebbe un elemento di instabilità – ha detto Feroci a margine di un incontro a Roma dell’European Press Club – e indebolirebbe il governo britannico che ha già molti problemi con l’Europa». Secondo il commissario Ue inoltre la secessione scozzese rischia di innescare una reazione a catena. «Sappiamo – ha affermato Feroci – che ci sono forti aspirazioni indipendentiste e secessioniste in Catalogna e sappiamo che questo sta creando una grossa tensione con il governo di Madrid». L’esempio scozzese quindi potrebbe diventare «un esempio». «Mi auguro che vincano i no e si possa trovare un assetto di soddisfacente autonomia della Scozia all’interno del Regno Unito.
21:04 – ANSA/ Hollande, basta egoismi Ue. E fa ‘mea culpa´ su Le Pen (di Paolo Levi)
(ANSA) – PARIGI, 18 SET – Scommette sulla politica estera, Francois Hollande, il presidente più impopolare della Quinta Repubblica, che nell’arena dei giornalisti – con oltre 350 accreditati per la tradizionale conferenza stampa semestrale all’Eliseo – ha lanciato un duro avvertimento sulla Scozia e ha annunciato l’invio di caccia per combattere il terrorismo jihadista in Iraq
21:02 – Si è conclusa 2-2 la partita di calcio tra il Celtic e il Salisburgo valevole per il girone di Europa League.
20:56 – Ultimo sondaggio pubblicato, realizzato dall’istituto Ipsos Mori per il London Evening Standard, dice che il no è in vantaggio con il 53 per cento, contro il 47 per cento del sì. Ipsos aggiunge che il 90 per cento degli scozzesi ha intenzione di votare.
20:52 – GB: REFERENDUM SCOZIA, BOOM VENDITE DVD ‘BRAVEHEART´
Il film del 1995 sta risalendo rapidamente le classifiche di Amazon Londra, 18 set. (AdnKronos) – Qualunque sia il risultato, il referendum sull’indipendenza della Scozia ha già prodotto un sicuro vincitore. Si tratta del regista ed attore Mel Gibson che ha visto il suo ‘Braveheart´, uscito nell’ormai lontano 1995, risalire rapidamente le classifiche di vendita dei dvd. Secondo quanto riporta il Guardian, su Amazon il film è passato dalla posizione 1.074 alla posizione 454 e continua a migliorare.
20:48 – “Tifo per la Scozia? Io tifo per un processo di autodeterminazione, perché non possono decidere sempre e solo i banchieri e le banche: qualche volta anche il popolo a cui appartiene la sovranità deve essere chiamato a dire la sua, soprattutto in un contenitore come l’Europa, fatto non solo di Stati ma anche di Regioni. E che una Regione appartenendo all’Unione Europea sia più o meno legata allo Stato d’origine conta poco”. A dirlo è il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenuto questa mattina su Radio24
20:45 – Ha scelto di passare la giornata decisiva della sua carriera politica fra la sua gente mentre milioni di elettori votavano nel referendum scozzese. Alex Salmond è stato nel suo Aberdeenshire, nord-est della Scozia, dove può contare sull’appoggio di chi lo conosce da anni. Lontano dal caos di Edimburgo e Glasgow, quelle due città che saranno decisive per dire se il ‘First minister´ riuscirà a realizzare il suo sogno: rendere la nazione indipendente dal Regno Unito.
20:38 – Mentre in Scozia continuano le operazioni di voto, a Salisburgo, in Austria, la squadra di calcio del Celtic di Glasgow è impegnata per il girone dell’Europa League contro la squadra di casa del Salisburgo. I tifosi del Celtic, nelle scorse settimane, avevano esposto striscioni in cui invitavano a votare per l’indipendenza.
20:32 – Arcivescovo Canterbury, a volte ho «dubbi» su esistenza Dio
(ANSA) – ROMA, 18 SET – Il primate della Chiesa anglicana, l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, «confessa» davanti alla Bbc di essere talora assalito da «dubbi» sull’esistenza di Dio. «Ci sono dei momenti in cui pensi ‘c’è un Dio? E dov’è Dio?«, ha dichiarato Welby.
Il prelato, che ha di recente completato una missione pastorale nelle città del West Country (Cornovaglia, Devon, Somerset ecc.) si è intrattenuto per un evento sociale presso la Cattedrale di Bristol. E alla domanda di una fedele a proposito del dubbio e della fede, Walby ha risposto che il dubbio è presente nelle stesse Scritture: Io amo i Salmi e c’è il salmo 88 che è pieno di dubbio». Poi ha ammesso: «L’altro giorno stavo pregando mentre correvo e ho finito per dire a Dio: ‘Guarda tutto questo va benissimo, ma non sarebbe ora che Tu faccia qualcosa, se ci sei. Una cosa che probabilmente l’Arcivescovo di Canterbury non dovrebbe dire”.
19:40 – Scozia:autore ‘House of cards´,indipendenza sarebbe tragedia
(ANSA) – PORDENONE, 18 SET – «Se la Scozia votasse sì all’indipendenza, questo sarebbe in assoluto il giorno più triste della mia vita politica. Penso che questo distacco non sia assolutamente necessario, né saggio, anzi sarebbe una vera e propria tragedia». Lo ha dichiarato lo scrittore inglese Michael Dobbs a Pordenonelegge dove si trova per presentare il secondo volume della sua trilogia, «House of Cards n.2», edita in Italia da Fazi, dedicata all’ascesa al potere del machiavellico personaggio Francis Urquhart e diventata un successo mondiale anche grazie a una seria tv americana.
18.10: un uomo di 44 anni è stato arrestato con l’accusa di aggressione al di fuori di un seggio del referendum scozzese a Clydebank, nell’ovest della Scozia. Lo ha dichiarato un portavoce di Police Scotland, secondo cui non sono stati registrati sino ad ora altri incidenti nelle operazioni di voto. Le forze dell’ordine scozzesi avevano preso l’insolita decisione di mettere i propri agenti a guardia di molti seggi elettorali col timore di disordini. (ANSA)
18.00: le intenzioni di voto degli scozzesi, divise per sesso. La maggior parte degli uomini sembra orientata a votare sì, mentre è vero il contrario per quanto riguarda le donne
Scottish Independence Poll (Ipsos-Mori): Men: YES 53% NO: 47%. Women: YES: 42% NO: 58%. #indyref
— Britain Elects (@britainelects) September 18, 2014
17.45: (ANSA) – LONDRA, 18 SET – Con il referendum di oggi la Scozia sceglie se mantenere o rinunciare all’unione politica che la lega al Regno Unito sancita nel 1707 dall’Act of Union fra Inghilterra e Scozia. Ecco gli scenari possibili in caso di vittoria del ‘sì´
– Sarebbe un terremoto per Londra. Prima di tutto per il premier David Cameron, che ha autorizzato il referendum scozzese. Sebbene abbia annunciato di non volersi dimettere in caso di secessione, la pressione su di lui sarebbe fortissima. Come del resto sul leader laburista Ed Miliband, accusato di non aver saputo tenere la presa su un bacino elettorale importante per il Labour come quello scozzese.
– Molti esperti prevedono un crollo della sterlina e dei mercati nelle ore successive a una eventuale indipendenza. La Bank of England sarebbe obbligata ad intervenire per evitare problemi sistemici all’economia, a partire da una recessione. Grande incognita resta la valuta che userà la Scozia: Edimburgo vuole l’unione monetaria sotto la sterlina, Londra è contraria.
– Verranno tracciati i confini di pertinenza e alla Scozia dovrebbe andare il 91% dei proventi. I secessionisti hanno presentato stime sulle riserve molto più ottimistiche di quelle degli unionisti. * MONARCHIA – Con la vittoria del ‘sì´ si innescherebbe una crisi costituzionale, fino alla possibilità che dopo l’indipendenza gli scozzesi scelgano di rinunciare alla monarchia.
– In caso di indipendenza non è escluso che ‘sorga´ un confine tra Scozia e Inghilterra, in seguito soprattutto a possibili politiche divergenti in tema di immigrazione. In tal caso si renderebbero necessari accordi per il libero movimento fra i due Paesi. Resta l’incognita sulla eventualità di utilizzare il passaporto per entrare nel nuovo Stato, dipenderà anche dallo status che la Scozia indipendente avrà nell’ambito dell’Unione europea.
– Preoccupa anche la gestione del debito pubblico. Secondo i calcoli del National Institute of Economic and Social Research, la ‘porzione´ scozzese di debito britannico, che ammonta in tutto a 1700 miliardi di sterline, è pari a 143 miliardi di sterline. (ANSA)
17.35: Manpreet Sing Makkar, originario del Punjab, in India, si è trasferito in Scozia nel 2001. Negli ultimi mesi è stato un membro attivo della campagna per il sì. In questa foto sventola la bandiera scozzese a Calton Hill, Edimburgo (Reuters/Paul Hackett)
17.10: in queste ore cruciali per la Scozia fa sentire la sua voce anche Barack Obama, tramite un tweet diffuso dall’account ufficiale della Casa Bianca. “Il Regno Unito è un partner straordinario per l’America, e una forza positiva in un mondo instabile. Spero che rimanga forte, robusto e unito” firmato B.O.
The UK is an extraordinary partner for America and a force for good in an unstable world. I hope it remains strong, robust and united. -bo
— The White House (@WhiteHouse) September 17, 2014
17.00: «Ho votato sì al referendum sull’indipendenza della Scozia perché è giusto dare la possibilità di poter scegliere». Lo dice a Labitalia Fabio Seretti, che esercita la professione di odontotecnico dell’Ayr, nella contea dell’Ayrshire in Scozia. «Mi spiace aver votato in questo modo – ammette – solo per la Regina, ma non potevo fare altro. Da due anni sono stato costretto a lasciare l’Italia perché nel mio Paese non lavoravo più». «Ho cominciato a mandare diversi curricula – racconta – in Italia, ma nessuno mi ha mai risposto. Con mia moglie abbiamo sempre avuto un affetto particolare per la Scozia e così ho inviato quattro curricula Oltremanica e tutti e 4 i laboratori mi hanno risposto positivamente». «Non mi è rimasto che scegliere -fa notare- quello che mi offriva la paga migliore”. (Adnkronos/Labitalia)
16.35: è ancora molto presto per parlare di risultati, ma se invece dei voti contassero i social network allora la campagna del sì avrebbe un comodo vantaggio sul no
If hashtags could vote in #indyref, result would be clear… Twitter data from @JoannaUK http://t.co/X7SASJXWhB pic.twitter.com/SedlEXOXbQ
— Andrew Stroehlein (@astroehlein) September 18, 2014
16.15: tutti i Paesi che hanno guadagnato l’indipendenza dal Regno Unito, in una mappa
Countries that said “yes” to UK independence pic.twitter.com/Zzc89ZGfES
— Conrad Hackett (@conradhackett) September 18, 2014
15.50: un catalano fuori dal parlamento scozzese cerca supporto per un altro referendum, quello con cui i catalani vorrebbero separarsi dalla Spagna
Catalans getting in on the act at the Scottish parliament #indyref pic.twitter.com/gUhhzVb2VZ
— Paul Owen (@PaulTOwen) September 18, 2014
15.35: la statua del celebre scrittore Walter Scott coperta da una bandiera scozzese, a Edimburgo (Lesley Martin, Afp)
15.00: lo Stato autoproclamato della Repubblica popolare di Donetsk, nell’Ucraina dell’est, promette il suo supporto agli scozzesi. Se necessario, si dicono pronti a inviare armi
Rally in Donetsk supportind independent Scotland small,but message is big: promise of armed support pic.twitter.com/2eAGAcBlSE #indyref #Ukraine
— Olga Tokariuk (@olgatokariuk) September 18, 2014
14.50: “è il giorno più eccitante della mia vita” dice James Orr, 74 anni, che si è recato ai seggi così
“This is the most exciting day of my life,” says James Orr, 74, part of a 10-car convoy on M74 bridge pic.twitter.com/FnO1TjdNfS
— Helen Pidd (@helenpidd) September 18, 2014
14.40: l’icona del tennis scozzese Andy Murray si schiera a favore dell’indipendenza.
Huge day for Scotland today! no campaign negativity last few days totally swayed my view on it. excited to see the outcome. lets do this!
— Andy Murray (@andy_murray) September 18, 2014
14.30: l‘ultimo sondaggio Ipsos Mori effettuato per l’Evening Standard mette il fronte anti indipendenza avanti di 6 punti
14.20: La scheda elettorale su cui voteranno gli scozzesi
14.10: bandiere scozzesi sventolano su una staccionata a Portree, nell’isola di Skye (Reuters/Cathal McNaughton)
14.00: Il referendum per l’indipendenza della Scozia spiegato in un video.
13.50: una pasticceria di Edimburgo mostra la percentuale di cupcakes venduti per ogni categoria di voto negli ultimi 200 giorni (Reuters/Russell Cheyne)
13.40: un uomo con la bandiera degli indipendentisti sardi di fronte a un seggio per il referendum scozzese, a Edimburgo (Afp/Leon Neal).
13.35: gli ultimi sondaggi alla vigilia del voto danno il fronte unionista in leggero vantaggio, ma con un margine considerato troppo basso dagli analisti per effettuare un qualsiasi tipo di previsione.