Il governo britannico non ha alcun piano per la Brexit, rivela un documento interno
Secondo un memorandum del governo britannico intitolato "Brexit update" non esiste un piano globale e una strategia di negoziazione condivisa
“Non vi è alcun piano per la Brexit”. È quanto trapelato da un memorandum del governo britannico intitolato “Brexit update”, secondo cui non esiste un piano globale e una strategia di negoziazione condivisa all’interno del Consiglio dei ministri.
Il memorandum, il cui contenuto è stato diffuso dal quotidiano The Times e dalla Bbc, prosegue dicendo che il parlamento britannico sta lavorando su 500 diversi progetti legati alla Brexit e che potrebbe avere bisogno di almeno 30mila unità di personale aggiuntivo.
Tuttavia, non esiste ancora una strategia di uscita comune “a causa delle divisioni all’interno dell’esecutivo”, aggiunge il documento.
Un portavoce del governo ha però smentito il documento e disconosciuto le affermazioni diffuse dai due media britannici.
La prima ministra Theresa May spera di invocare l’articolo 50 – che avvia formalmente il processo di uscita dall’Ue – entro la fine di marzo del prossimo anno.
Tuttavia, secondo i giornalisti che hanno avuto accesso al documento, il piano si rivela più lungo e complicato del previsto e ci potrebbero volere almeno altri sei mesi prima che il governo decida come muoversi.
Il Times riporta inoltre che il documento parla di una divisione all’interno del gabinetto tra il ministro degli Esteri Boris Johnson, il segretario per la Brexit, David Davis e il segretario per il Commercio internazionale Liam Fox da un lato, e il cancelliere Philip Hammond e il ministro del Commercio e dell’Industria, Greg Clark dall’altro.
Secondo il giornale, nel memorandum si legge che “ogni dipartimento ha sviluppato un proprio piano sull’impatto della Brexit e un piano per far fronte al “caso peggiore”.
“Tutto questo non ha però nessun collegamento con la strategia globale di negoziazione”, suggerisce il memorandum, secondo il quale il governo non ha abbastanza funzionari per far fronte alle necessità derivanti dal carico di lavoro.
Nel frattempo, il cancelliere ombra John McDonnell ha detto che l’approccio “disordinato” del governo per la Brexit non riesce a sostenere l’economia del Regno Unito in questi momenti di incertezza in prospettiva dell’uscita dall’Unione europea. Ha però ribadito che il partito laburista non farà nulla per bloccare o ritardare la procedura prevista dall’articolo 50 per non andare contro la volontà espressa dal popolo britannico.
Intanto il governo sta aspettando la sentenza della Corte suprema che dovrà decidere sul ricorso governativo contro la decisione dell’Alta corte che aveva stabilito che senza il consenso del parlamento non sarà possibile far partire la storica procedura, sottolineando che il governo non ha diritto di bypassare la sovranità del parlamento. La sentenza è attesa per il 5 dicembre.