I morti dei mondiali in Qatar in un grafico
Un grafico mette a confronto le morti dei lavoratori dei mondiali in Qatar del 2022 con quelli di altri importanti eventi sportivi internazionali degli ultimi anni
Nel 2010 la Fifa ha assegnato i mondiali di calcio del 2022 al Qatar, un Paese piccolo senza un passato calcistico importante, ma con numerose accuse di violazione dei diritti umani alle spalle e un clima talmente caldo da far spostare la competizione in inverno per la prima volta nella storia.
All’epoca la notizia aveva già destato sospetti e stupore, ma è servito uno scandalo da 150 milioni di dollari per mettere il tutto in prospettiva e portare la parola corruzione sulla bocca di tutti.
Inizialmente lo scandalo che vede oggi coinvolti i dirigenti della Fifa accusati di riciclaggio di denaro, racket e frode sembrava essere la solita storia di corruzione, ma è bastato uno sguardo al Qatar per capire che questa volta c’era qualcosa di più.
Le conseguenze delle azioni illecite presumibilmente commesse dai dirigenti Fifa hanno avuto un impatto reale sul mondo, causando sofferenza e miseria.
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I timori da parte degli attivisti per i diritti umani sulla scelta dei mondiali in Qatar si sono rivelati fondati non appena il Paese ha cominciato i lavori per le infrastrutture che ospiteranno la coppa del mondo: finora sono morti oltre 1.200 operai, e si stima che per la fine dei lavori il numero raggiungerà quota 4mila, 62 per ogni partita che si giocherà.
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Un grafico mette a confronto le morti dei lavoratori dei mondiali in Qatar del 2022 con quelli di altri importanti eventi sportivi internazionali degli ultimi anni.