Panama istituirà una commissione per rafforzare la trasparenza del proprio sistema finanziario
Lo annuncia il presidente panamense Varela, che ha garantito la piena collaborazione con le indagini avviate dopo la diffusione dei Panama Papers
Il governo di Panama ha reagito allo scandalo innescato dalla diffusione dei documenti riservati della Mossack Fonseca, i cosiddetti Panama Papers, annunciando mercoledì 6 aprile 2016 che istituirà una commissione di esperti per migliorare la trasparenza del sistema finanziario locale.
In un intervento trasmesso da varie emittenti televisive, il presidente Juan Carlos Varela ha dichiarato: “Il governo panamense, attraverso il ministero degli Esteri, creerà una commissione indipendente formata da esperti locali e internazionali per valutare le nostre attuali pratiche [finanziarie] e proporre l’adozione di misure che verranno condivise con altri paesi per rafforzare la trasparenza dei nostri sistemi finanziario e legale”.
Varela ha ribadito che il governo di Panama collaborerà con i paesi coinvolti dallo scandalo per verificare se ci siano stati illeciti.
La diffusione dei Panama Papers ha messo sotto la lente d’ingrandimento le manovre finanziarie dei ricchi e potenti di tutto il mondo, causando non solo un’ondata di indignazione ma anche, e soprattutto, un’ondata di indagini sulla liceità delle loro transazioni.
Le figure coinvolte, anche indirettamente, includono il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro britannico David Cameron, il primo ministro del Pakistan Nawaz Sharif, il presidente cinese Xi Jinping, il presidente ucraino Petro Poroshenko e molti altri.
Il primo ministro islandese Sigmundur David Gunnlaugsson, che ha dato le dimissioni martedì 5 aprile, è stato la prima “vittima” dei Panama Papers.
Gian Castillero, un alto consigliere del governo, ha fatto sapere che Panama sta ancora valutando chi includere nella commissione, ma che essa dovrà esprimersi entro sei mesi.
Castillero ha detto che lo scandalo dei Panama Papers ha leso la reputazione del paese, la cui economia si basa per l’83 per cento sui servizi.
A preoccupare Panama sono dichiarazioni come quella del governo francese di voler inserire il paese nella lista delle “nazioni non-collaborative”.
Tuttavia, Castillero ha liquidato come emotivo e politico l’exploit della Francia, sottolineando che allo stato attuale non vi è alcuna prova che la Mossack Fonseca abbia agito in modo illecito.
Il consigliere ha anche chiarito che l’amicizia personale tra uno dei fondatori della società, Ramon Fonseca, e il presidente Varela non influenzerà in alcun modo le misure che il governo deciderà di adottare.