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Home » Esteri

Chi è Jesse Klaver, il giovane leader dei Verdi olandesi che vuole sconfiggere il populismo

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È ritenuto il Justin Trudeau olandese e potrebbe trasformare i Verdi in uno dei maggiori gruppi al parlamento dei Paesi Bassi

C’è chi lo ha paragonato al leader progressista canadese Justin Trudeau, chi al Barack Obama degli inizi. Jesse Klaver, leader trentenne del partito olandese dei Verdi incarna il messaggio di tolleranza in un panorama elettorale dominato dalla retorica anti-migranti.

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È ritenuto l’uomo in grado di trasformare il minoritario Partito dei Verdi in uno dei maggiori gruppi al parlamento olandese alle elezioni del 15 marzo 2017, dove è previsto un testa a testa tra il leader anti islamico Geert Wilders e il primo ministro conservatore Mark Rutte.

Con la metà degli olandesi che fino a una settimana prima del voto si dicevano indecisi e con nessun partito vicino a una netta maggioranza, i Verdi potrebbero riempire il vuoto creato dai due candidati favoriti e dare voce a chi spera in un messaggio più inclusivo.

Figlio di un uomo marocchino e di una donna metà olandese e metà indonesiana, Klaver è nato a Roosendaal nel 1986. Tra i venti e i 23 anni è stato membro dell’organizzazione giovanile dei GroenLinks, il Partito dei Verdi olandese, di cui è stato presidente.

Nel 2010 è stato eletto alla Camera dei rappresentanti e a maggio 2015 diventa il più giovane leader di partito che ci sia mai stato nei Paesi Bassi.

Klaver ha un gran seguito sui social network, che ha sviluppato attraverso piccoli eventi. Il suo raduno più grande, durante la campagna elettorale, ha coinvolto oltre 5mila persone in una sala concerti di Amsterdam. Altre 5mila persone hanno guardato l’evento live su Facebook.

Il motto dei suoi sostenitori è diventato presto un evocativo “Jesse we can!”, che rimanda alle parole che hanno lanciato Barack Obama alla prima vittoria come presidente degli Stati Uniti. 

“Questa volta non si tratta solo delle elezioni nei Paesi Bassi, ma delle elezioni in tutta Europa”, dice Klaver. “Dobbiamo dimostrare che nei Paesi Bassi il populismo può essere fermato e che c’è un’alternativa. Quell’alternativa siamo noi”.

Alle elezioni olandesi partecipano 11 partiti politici per 150 seggi in parlamento. Per questo è praticamente impossibile che vinca una sola formazione politica e il successo di Klaver potrebbe portare i Verdi a diventare uno dei partiti che formeranno la coalizione di governo. Soprattutto se i partiti tradizionali faranno fronte comune per tenere fuori Wilders, condannato lo scorso anno per incitamento all’odio razziale.

Secondo i sondaggi i Verdi sono sulla buona strada per quadruplicare il loro numero di deputati conquistando 16 seggi, mentre i liberali di centrodestra di Rutte diminuiranno.

Klaver ha detto che, se eletto, aumenterà la spesa per l’energia rinnovabile e affronterà i problemi sociali che hanno portato il 40 per cento dei marocchini e degli immigrati turchi a sentirsi esclusi.

LEGGI ANCHE: I PROFILI DEI CANDIDATI ALLE ELEZIONI NEI PAESI BASSI

 Chi è Mark Rutte, il liberale europeista che vuole continuare a governare i Paesi Bassi

 Chi è Geert Wilders, il Trump dei Paesi Bassi, euroscettico e xenofobo

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