La guerra del governo nigeriano ai mendicanti
A causa delle condizioni in cui versa il sistema sanitario, la maggior parte delle persone che mendicano per le vie di Lagos sono disabili o hanno malattie mentali
La controversa legge per contrastare “la minaccia dell’accattonaggio per strada” che il parlamento nigeriano sta per approvare, secondo la denuncia delle organizzazioni a difesa dei diritti umani, ha avuto già l’effetto di una persecuzione ai danni di decine di migliaia di persone disabili e con problemi mentali.
L’accattonaggio in strada a Lagos, la città più popolosa della Nigeria, è illegale e può costare fino a 50 euro di multa e tre mesi di carcere se il mendicante non ha denaro per pagare la sanzione.
A causa delle cattive condizioni in cui versa il sistema sanitario nigeriano, la maggior parte delle persone che mendicano per le vie della città non lo fanno per scelta, ma sono disabili o hanno malattie mentali e dunque imprigionarli è una violazione dei diritti umani.
Secondo l’accusa delle organizzazioni umanitarie, a causa di questa legge negli ultimi anni sono state incarcerate illegalmente decine di migliaia di soggetti vulnerabili, che in realtà avrebbero bisogno di assistenza.
Sebbene il reato esista anche in molte altre nazioni del mondo, le associazioni contestano i metodi brutali della polizia e la scarsa trasparenza negli arresti.
Adesso il parlamento vorrebbe renderla addirittura più severa ed estendere il bando a tutta la nazione. Secondo i sostenitori della proposta di legge, infatti, l’incremento del numero di mendicanti è conseguenza dello sfruttamento criminale e non della povertà diffusa nella nazione.
Secondo un comunicato del governo, da aprile a oggi sono state salvate dalle strade 1.340 cittadini con problemi mentali. Dopo essere arrestati, i mendicanti vengono ospitate nei centri di riabilitazione.
Ma secondo numerose denunce, nelle strutture le condizioni di vita sono inaccettabili: non sono rispettati i diritti umani e i malati mancano dell’attenzione e delle cure mediche necessarie, e subiscono addirittura torture.
Inoltre, in base alle leggi dello stato di Lagos, centinaia di persone sono state deportate dal loro stato di origine in altre zone della Nigeria.