Oggi il Marocco elegge il nuovo parlamento
I favoriti sono gli islamisti moderati che guidano la coalizione di governo uscente
I cittadini marocchini si recheranno oggi alle urne per le seconde elezioni parlamentari del paese da quando il re ha cambiato la costituzione cinque anni fa, sull’onda delle proteste della cosiddetta Primavera araba, trasferendo alcuni dei suoi poteri ad altri organi dello stato.
Nel paese gli exit poll sono vietati dalla legge, ma le previsioni danno per favorito il partito islamista moderato Giustizia e sviluppo (Pjd), alla guida della coalizione di governo in carica dal 2011, sul partito Autenticità e modernità (Pam), il suo principale rivale che, secondo i suoi oppositori, è vicino agli interessi del palazzo reale.
Nessun partito si oppone apertamente al re, che detiene ancora gran parte del potere esecutivo. Gli elettori sceglieranno i 395 deputati del parlamento. Il primo ministro verrà indicato dal re all’interno della formazione che avrà ottenuto più seggi.
Per come è organizzato il sistema elettorale, nessun partito può ottenere la maggioranza assoluta perciò i vincitori delle elezioni devono dedicarsi ai negoziati per la formazione di una coalizione di governo.
L’amministrazione guidata dal Pjd ha introdotto riforme fiscali e gode di un’ampia popolarità, in particolare per il carismatico primo ministro Abdelilah Benkirane, data la sua ferma posizione alla corruzione.
La campagna elettorale è stata segnata dalle invocazioni di continuità del Pjd, ma anche da insinuazioni secondo le quali l’establishment reale abbia appoggiato in modo sleale il Pam.
Altri gruppi, come il principale partito d’opposizione Giustizia e spiritualità islamista e le organizzazioni di sinistra, boicottano le elezioni perché ritengono che il re abbia tenuto per sé troppi poteri. Mohammed VI è infatti a capo del consiglio giudiziario e dell’apparato della sicurezza, nonché del consiglio dei ministri che approva le leggi.
Il palazzo sta probabilmente ancora cercando di adattarsi alla condivisione del potere, in un sistema in cui il governo elettivo ha poteri limitati, ma tra le ragioni della presunta preferenza per i rivali degli islamisti potrebbe esserci anche il timore che prenda piede un islamismo più radicale.
Il regno del Marocco vanta una stabilità rara nella regione del Medio Oriente e Nord Africa e si propone come modello di sviluppo economico e riforma graduale.