In Mali i soldati hanno aperto il fuoco sui manifestanti uccidendone tre
Le proteste erano dirette contro il governo e l'insediamento di una nuova autorità ad interim
I soldati del Mali hanno aperto il fuoco su alcuni manifestanti che protestavano contro il governo nella città di Gao, nel nord del paese, uccidendo tre di loro e ferendone almeno 31.
Le proteste di martedì 12 luglio 2016 erano dirette contro una nuova autorità ad interim che verrà insediata venerdì 15 luglio. Testimoni sostengono che alcuni dei manifestanti erano armati di coltelli.
Un anno fa il governo del Mali aveva firmato un accordo di pace con i ribelli tuareg, mettendo fine a un lungo conflitto che aveva destabilizzato il paese e lo aveva reso una base per il jihadismo violento.
Ci sono però segnali che questo accordo stia vacillando. Il governo e l’alleanza dei ribelli si accusano a vicenda di ritardarne l’applicazione e i secondi sostengono che l’accordo sponsorizzato dall’Onu non accoglie le loro richieste.
Migliaia di manifestanti sono scesi in strada a Gao marciando verso la centrale di polizia e circondandola. Alcuni di loro hanno dato le fiamme a dei copertoni riempiendo l’aria di fumo acre. Altri hanno bersagliato la polizia con dei sassi.
Le forze di sicurezza hanno cercato di disperdere la folla con i gas lacrimogeni e in seguito le forze armate hanno aperto il fuoco.
La sparatoria è terminata intorno alle 11 ora locale e la maggior parte della folla si è dispersa, ma i soldati continuano a pattugliare le strade.