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La libertà di stampa nel mondo

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L’Eritrea è il paese con il peggior punteggio seguita da Corea del Nord e Turkmenistan. Il primato di massima libertà spetta a Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia

Reporters sans frontières ha presentato oggi, 20 aprile 2016, il nuovo World Press Freedom Index, l’indice che misura la libertà di stampa nel mondo. 

Il nuovo indice riflette un clima di paura e di tensione in combinazione con l’aumento del controllo sulle redazioni da parte dei governi e degli interessi del settore privato.

Il 2016 World Press Freedom Index tiene conto inoltre dell’intensità degli attacchi alla libertà di stampa. I paesi presi in considerazione sono 180. L’Eritrea è il paese con il peggior punteggio (83,92) seguita da Corea del Nord e Turkmenistan, mentre a godere del livello massimo di libertà di informazione sono Finlandia, che è in testa alla classifica ormai dal 2010, i Paesi Bassi e la Norvegia. L’Italia occupa il 77esimo posto nella classifica globale. 

L’indice si basa su alcuni criteri che sono il pluralismo dei media, l’indipendenza, la qualità del quadro giuridico e la sicurezza dei giornalisti in 180 paesi del mondo. È stilato mediante la compilazione di un questionario in 20 lingue inviato a esperti di tutto il mondo. Nell’indice minore è il punteggio, maggiore è la libertà di stampa nel paese. 

Questi dati dimostrano inoltre che l’Europa (con una media di 19,8 punti) ha ancora il primato per la maggiore libertà di stampa, seguita con molto distacco dall’Africa (36,9), che per la prima volta ha superato le Americhe (37,1), una regione in cui la violenza contro i giornalisti è in aumento. Il punteggio dell’Asia si attesta sul 43,8 seguito dall’Asia Centrale (48,4).

Il primato come area del mondo con la minore libertà va ancora, come in passato, al Nord Africa e al Medio Oriente (50,8), che rimane la regione dove i giornalisti sono più soggetti a vincoli di ogni genere.

La Polonia, che si trova al 47esimo posto è scesa, dall’ultimo indice, di 29 posizioni, in seguito alla salita al potere del partito ultraconservatore, Diritto e giustizia, che ha dato una stretta ai media. 

In Europa i valori vanno dall’8,59 della Finlandia al 34,46 della Bulgaria. L’Italia si trova al quintultimo posto, seguita solo da Ungheria, Cipro, Grecia e Bulgaria. 

I dati sono forniti da Reporters Sans Frontiers. Minore è il valore, maggiore è la libertà di stampa nel paese. 

“È purtroppo chiaro che molti dei leader mondiali stanno sviluppando una forma di paranoia nei confronti del giornalismo”, ha detto il segretario generale di Reporter Sans Frontieres, Christophe Deloire. 

“Il giornalismo degno di questo nome deve essere difeso dall’aumento della propaganda e dai contenuti dei media ordinati o sponsorizzati da interessi di parte. Garantire il diritto di avere notizie e informazioni indipendenti e affidabili è essenziale se si vogliono risolvere i problemi dell’umanità, sia locali che globali”, ha aggiunto. 

La riproduzione cliccabile del World Press Freedom Index. I paesi in giallo chiaro sono quelli che godono della maggiore libertà di stampa, quelli in nero della minore. 

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