Quanto costano davvero gli immigrati
Uno studio della fondazione Leone Moressa ha realizzato il bilancio economico della presenza degli stranieri in Italia (rapporto 2014)
Uno studio condotto dalla fondazione Leone Moressa, un istituto di studi e ricerche nato nel 2002, ha realizzato il bilancio economico sulla presenza degli immigrati in Italia.
La ricerca“L’economia dell’immigrazione: costi e benefici“ rivela che il contributo da parte degli immigrati all’economia del Paese è pari a quasi 4 miliardi di euro ogni anno.
Cose utili da sapere:
– Quanto ha speso l’Italia per gli immigrati: nel 2012 lo stato italiano ha speso 12,6 miliardi di euro per l’arrivo di nuove famiglie di immigrati sul suolo italiano.
– Le spese comprendono gli oneri per i servizi sanitari (3,7 miliardi), quelli educativi (3,5), i servizi sociali (0,6), gli alloggi (0,4), la giustizia (1,8), le spese del ministero degli Interni per la gestione (1,0) e i trasferimenti economici (1,6).
– Calcolando che la spesa pubblica in Italia è stata di 800 miliardi, i costi dell’immigrazione sono stati l’1,57 per cento della quota complessiva.
– Quanto ha ottenuto l’Italia dagli immigrati: lo stato, nel 2012, ha ottenuto 16,5 miliardi di euro dagli stranieri così suddivisi:
– Una parte delle entrate – vale a dire 7 miliardi di euro circa – deriva dal pagamento dell’Irpef (4,9 miliardi di euro), dall’imposta sui consumi (1,4 miliardi), sugli oli minerali (0,84), su lotto e lotterie (0,21) e per tasse e permessi (0,25).
– A ciò vanno aggiunti 8,9 miliardi di contributi previdenziali per gli stranieri.
– Il totale delle entrate di 16,5 miliardi di euro nel 2012 ha quindi coperto con scarto i 12,6 miliardi di spesa pubblica. I cittadini stranieri hanno fruttato 3,9 miliardi di euro all’economia italiana.
– Occupazione: gli immigrati creano anche lavoro. In Italia possiedono l’8,2 per cento delle aziende totali e, grazie a queste, producono 85 miliardi di valore aggiunto.
– Mentre il bilancio delle attività italiane è negativo, dal momento che nel 2012 almeno 50mila imprese hanno dovuto chiudere per via della crisi, gli stranieri hanno investito a tal punto da far crescere di 18mila il numero delle attività commerciali degli immigrati rispetto all’anno precedente.