L’Italia invia 450 soldati a proteggere i lavori alla diga irachena di Mosul
L'appalto per la manutenzione della diga, che fornisce acqua a un milione di persone, è stato vinto dall'azienda italiana Trevi
Il governo italiano invierà 450 soldati nei pressi di Mosul, città dell’Iraq settentrionale controllata dall’Isis da giugno del 2014, per proteggere i lavori alla diga coordinati da un’azienda italiana Trevi, con sede a Cesena che ha vinto l’appalto.
La manutenzione di cui l’azienda si occuperà è fondamentale perché la diga, pericolante e danneggiata, fornisce acqua a un milione di persone. Inoltre è indispensabile che il sedicente Stato islamico non entri in possesso della struttura perché distruggendola potrebbe far giungere pericolosi e violenti flussi d’acqua fino alla capitale Baghdad, 400 chilometri più a sud.
La diga era caduta nelle mani dell’Isis in passato, quando il gruppo estremista aveva occupato l’area, ma era poi stata riconquistata dai combattenti curdi nell’agosto del 2014.
Le truppe italiane inviate sul posto affiancheranno i 750 soldati della coalizione internazionale che si trovano già nel territorio di Mosul con lo scopo di contenere la zona controllata dall’Isis.