Israele è disposto ad accogliere i civili feriti di Aleppo
Il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato ai giornalisti di voler offrire cure mediche ai civili siriani, soprattutto quelli evacuati da Aleppo est
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì 20 dicembre 2016 che Israele sta considerando la possibilità di accogliere nel paese i feriti provenienti dalla città di Aleppo, in Siria, per essere curati negli ospedali israeliani.
Negli ultimi tre anni, diverse persone rimaste ferite nel corso del conflitto in Siria sono stati trasportati in territorio israeliano per le cure mediche attraverso le alture del Golan, territorio siriano tre quarti del quale sono occupati da Israele sin dal 1967. Tel Aviv e Damasco sono formalmente in stato di guerra da decenni.
“Siamo pronti ad accogliere donne e bambini feriti, e anche uomini che non siano combattenti, a portarli in Israele e fornire loro le cure di cui necessitano nei nostri ospedali, come abbiamo già fatto per migliaia di civili siriani”, ha dichiarato Netanyahu ai giornalisti.
“Ho chiesto al ministro degli Esteri di cercare il modo di espandere la nostra assistenza medica alle vittime della tragedia siriana, e in particolare ad Aleppo”.
Secondo le autorità turche, l’operazione per evacuare Aleppo est ha portato fuori dall’enclave ribelle circa 37.500 persone, che sono trasportate verso i territori controllati dall’opposizione.
Il Comitato internazionale della Croce rossa, tuttavia, parla di sole 25mila persone da quando sono cominciate le operazioni di trasferimento giovedì 15 dicembre, dopo che Damasco e i suoi alleati hanno ottenuto la vittoria sui ribelli della parte orientale della città settentrionale siriana, il 13 dicembre.
Gli attivisti rimasti sul posto denunciano che ancora tantissimi civili aspettano di essere evacuati in condizioni difficili a causa del freddo e della mancanza di beni di prima necessità.
L’evacuazione di civili e ribelli da Aleppo est fa parte di un accordo di tregua che punta a mettere fine ai combattimenti nella città, una volta fiorente e popoloso centro commerciale, e a evacuare anche due villaggi sciiti in mano al governo ma assediate dai ribelli.
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