L’Isis ha ucciso 21 civili accusati di aver collaborato con le forze irachene a Mosul
Le forze irachene dell'antiterrorismo hanno abbattuto le difese dell'Isis nella parte orientale della città circa due settimane fa
I miliziani dell’Isis hanno ucciso in modo sommario 21 civili a Mosul, nel nord dell’Iraq, accusandoli di aver collaborato con le forze di sicurezza irachene sostenute dagli Stati Uniti nell’offensiva per riprendere la città dal controllo del sedicente Stato islamico.
Secondo quanto dichiarato dalla coalizione, l’offensiva ha compiuto dei passi avanti.
La notizia delle esecuzioni è stata fornita da una fonte medica martedì 15 novembre 2016 ed è esplicativa del fatto che i jihadisti hanno mantenuto la vigilanza su alcune aree della città a oltre quattro settimane dall’inizio dell’offensiva per liberare Mosul.
Le forze irachene dell’antiterrorismo hanno violato le difese dell’Isis nella parte orientale della città due settimane fa, ma hanno dovuto affrontare la resistenza dei miliziani che hanno aumentato gli attacchi con autobombe, cecchini e contrattacchi. Hanno combattuto in una decina dei circa 50 quartieri sul lato orientale della città, divisa in due dal fiume Tigri che attraversa il centro.
Il portavoce del ministero dell’Interno Saad Maan ha detto martedì 15 novembre che le forze irachene hanno eliminato i combattenti dell’Isis da un terzo della parte orientale della città.
I funzionari iracheni hanno detto che i jihadisti hanno usato più di 1 milione di abitanti rimasti a Mosul come scudi umani, sparando dai tetti delle case abitate e utilizzando una rete di tunnel per tendere imboscate in zone residenziali.