Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:48
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Esteri

La ragazza che è fuggita dall’Isis

Immagine di copertina

La storia di Adeba Shaker, una ragazza yazida di 14 anni scappata rapita dalle grinfie dello Stato Islamico

Il destino di Adeba Shaker sarebbe probabilmente stato diverso senza quella telefonata.

Da venti giorni era nelle mani di alcuni miliziani dell’Isis, che l’avevano rapita dal piccolo villaggio nel nordest dell’Iraq dove viveva con la famiglia appartenente alla minoranza religiosa degli yazidi. Adeba ha 14 anni e volevano costringerla a convertirsi e darla in sposa ai jihadisti al fronte. Un regalo sessuale.

Erano da poco arrivati in una casa di Raabia, cittadina irachena in prossimità del confine con la Siria, quando uno di dei suoi rapitori ricevette una chiamata.

Pochi istanti dopo, i cinque uomini armati che la tenevano prigioniera si precipitarono fuori, lasciandola sola con un’altra prigioniera. Per la prima volta in venti giorni, le due ragazze si trovavano sole senza armi puntate addosso e la porta non era chiusa a chiave.

“Quando i militanti ci hanno lasciato sono stata presa dal panico, non sapevo cosa fare. Ho visto una borsa piena di telefoni cellulari e ho chiamato mio fratello,” ha detto Adeba Shaker alla reporter italiana Benedetta Argentieri, che racconta la sua storia su Reuters.

Suo fratello Samir le ha suggerito di andare in una casa vicina e chiedere indicazioni per raggiungere il confine dove i combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) combattevano contro i militanti dello Stato islamico. Lì avrebbe trovato la salvezza.

Adeba e la sua compagna hanno sfidato la sorte, andando a bussare alla porta di una casa vicina, e sono riuscite a ottenere le indicazioni. “Non riuscivo a camminare dritto, mi tremavano le gambe e il mio cuore batteva così veloce”, ha raccontato Adeba. “Abbiamo corso e camminato senza mai guardarci indietro”.

Dopo due ore di cammino verso il confine hanno sentito degli spari. Avvicinandosi, hanno visto un gruppo di combattenti del Pkk e hanno cominciato a correre verso di loro. “Stavo piangendo e ridendo allo stesso tempo. Eravamo libere.”

“Adeba Shaker è una delle poche yazide a essere sfuggite ai militanti dello Stato islamico, che ha conquistato ampie fasce di territorio in Iraq e Siria negli ultimi mesi”, scrive Benedetta Argentieri.

“Decine di migliaia di yazidi hanno lasciato la loro antica patria di Sinjar e gli altri villaggi per sfuggire alla spinta drammatica dai militanti sunniti, che li considerano come adoratori del diavolo che devono abbracciare la versione radicale dell’Islam fornita dall’Isis o morire”.

TPI esce in edicola ogni venerdì

Puoi abbonarti o acquistare un singolo numero a €2,49 dalla nostra app gratuita:

Solo nel villaggio di Adeba, i militanti hanno rapito almeno 73 donne e bambini e li hanno deportati verso il nord dell’Iraq.

Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) sono almeno 300 le donne yazide rapite. Alcune di loro vengono stuprate dal comandante, prima di essere passate ai combattenti. Dopo possono essere vendute per cifre irrisorie. Altre, come Adeba, devono invece andare in sposa ai militanti.

Adeba è ora al sicuro in un campo per sfollati in Iraq, dove si è riunita con due dei suoi fratelli. Ma non conosce ancora la sorte di altri 22 parenti che sono nelle mani dello Stato islamico. “So che sono stata fortunata, Dio mi ha salvata”, racconta.

“Escaping Death in Northern Iraq” – Un video del New York Times racconta la storia di un uomo sopravvissuto per miracolo al massacro di soldati da parte dell’Isis. Ha fatto finta di esser morto, é rimasto tra i cadaveri per quattro ore. Poi è scappato.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Groenlandia: il vicepresidente Usa Vance arriva sull'isola. Il nuovo premier: "Non vogliamo diventare americani"
Esteri / Usa, dottoranda turca arrestata per aver scritto un articolo contro il “genocidio di Israele”
Esteri / Proteste anti-Erdogan in Turchia: tra i manifestanti in fuga dalla polizia spunta anche Pikachu
Ti potrebbe interessare
Esteri / Groenlandia: il vicepresidente Usa Vance arriva sull'isola. Il nuovo premier: "Non vogliamo diventare americani"
Esteri / Usa, dottoranda turca arrestata per aver scritto un articolo contro il “genocidio di Israele”
Esteri / Proteste anti-Erdogan in Turchia: tra i manifestanti in fuga dalla polizia spunta anche Pikachu
Esteri / Russia, il piano di Putin per l’Ucraina: “Un governo provvisorio sotto l’egida dell’Onu e poi le elezioni”
Esteri / Terremoto di magnitudo 7.7 nel Sud-est asiatico: si temono “migliaia di vittime”
Esteri / Gaza: 896 morti dal 18 marzo, 43 nelle ultime 24 ore. Axios: "Netanyahu ha incaricato il Mossad di trovare i Paesi disposti ad accogliere i palestinesi sfollati dalla Striscia”. Idf: “Compiuti oggi 25 raid a Gaza e 15 in Libano”. Bombardata anche la periferia di Beirut. Usa appoggiano Tel Aviv
Esteri / Deputata trumpiana attacca giornalista inglese: “Non ci frega un ca**o della tua opinione, torna nel tuo Paese”
Esteri / Sanzioni alla Russia, aiuti militari a Kiev, truppe di pace: ecco cosa ha deciso il vertice di Parigi sull'Ucraina
Esteri / Gli Usa hanno approvato la vendita di 2 miliardi di dollari di droni militari al Qatar
Esteri / Algeria: lo scrittore Boualem Sansal condannato a cinque anni di carcere