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Uomini, donne o hijras

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Una storica sentenza della Corte suprema indiana ha riconosciuto per la prima volta i transessuali, creando un terzo genere

In India i transessuali non saranno più costretti a identificarsi come uomini o donne. Il verdetto della Corte suprema indiana ha riconosciuto che il diritto di scegliere il proprio genere costituisce un diritto umano e ha così aperto le porte a un terzo genere, meritevole di tutela nell’ordinamento.

In precedenza, gli indiani transessuali potevano solo identificarsi come maschio o femmina in tutti i documenti ufficiali, ma ora la corte ha riconosciuto la possibilità di identificarsi legalmente come “hijra” (transessuale).

“Lo spirito della costituzione indiana è di fornire pari opportunità a tutti i cittadini di crescere e di sviluppare il loro potenziale, senza distinzione di casta, religione o sesso”, hanno scritto i giudici nella decisione.

La sentenza della corte si applicherà alle persone che hanno acquisito le caratteristiche fisiche del sesso opposto o che si presentano in un modo che non corrisponde con il loro sesso alla nascita. Secondo una stima riportata dalla Bbc, in India ci sono circa 2 milioni di persone transessuali, ma secondo l’Associated Press sarebbero circa 3 milioni.

Le associazioni indiane per la difesa dei diritti umani denunciano lo stato in cui spesso vivono i transessuali: discriminati e relegati ai margini della società, tanto da non essere a volte neppure accettati negli ospedali. La maggior parte di essi sopravvive grazie a spettacoli e danze, oppure prostituendosi e chiedendo l’elemosina.

La storica apertura comporterà ora l’obbligo per i governi federali e statali di includere le persone transessuali nei programmi di welfare volti ad aiutare i poveri a superare gli ostacoli sociali ed economici, come i programmi di istruzione e di assistenza sanitaria.

Recentemente, la commissione elettorale indiana – in vista delle elezioni attualmente in corso – aveva permesso per la prima volta una terza scelta di genere (maschio, femmina o “altro”) sulla scheda di registrazione degli elettori. I votanti che si sono registrati nella terza categoria sono stati 28 mila.

“Tutti i documenti avranno ora una terza categoria contrassegnata come “hijra”. Questo verdetto costituisce un grande sollievo per tutti noi. Oggi sono orgogliosa di essere un’indiana “, ha detto Laxmi Narayan Tripathi, l’attivista transessuale che ha guidato il movimento di protesta e che, insieme a un’agenzia legale, aveva presentato una petizione al tribunale.

La decisione arriva dopo che la stessa corte lo scorso dicembre ha ripristinato il divieto di rapporti omosessuali, con una sentenza shock per la quale i giudici sono stati accusati di aver riportato il paese nel diciannovesimo secolo. I rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso erano stati legalizzati nel 2009, quando la Corte suprema di Delhi aveva stabilito che la sezione del codice penale che vietava il “rapporto carnale contro l’ordine della natura” costituiva una violazione dei diritti fondamentali.

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