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Home » Esteri

Le donne musulmane indiane contro il talaq, il divorzio immediato

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In base a questa interpretazione sunnita della Sharia, il marito che pronuncia tre volte la parola “talaq” ha il diritto alla separazione istantanea

In alcune zone dell’India è diffusa un’interpretazione della legge islamica non accettata in molti paesi del Medio Oriente, secondo la quale è sufficiente che il marito pronunci tre volte la parola “talaq” perché la moglie venga ripudiata e il marito possa ottenere il divorzio legale e immediato.

Dopo anni di battaglie contro questa interpretazione della Sharia, martedì 10 gennaio le associazioni di donne musulmane indiane hanno presentato alla Corte Suprema di Delhi delle petizioni per mettere fine a questa pratica.

Se l’uomo sceglie il “divorzio islamico”, piuttosto che quello più progressivo in vigore in India, alle donne viene negato il diritto di ricevere il terzo dello stipendio del marito, che secondo la legge l’ex moglie ha il diritto di ricevere.

Anche il governo di Delhi ha dichiarato alla Corte Suprema la sua opposizione alla pratica del triplo “talaq” in quanto contraria all’uguaglianza tra uomini e donne riconosciuta dalla Costituzione indiana. A dicembre 2016 era stata l’Alta Corte di Allahabad a dichiarare questa pratica incostituzionale.

La minaccia del “talaq”, come hanno raccontato alcune donne indiane al quotidiano britannico Guardian, può tenere per decenni in scacco le mogli. Arshiya ha ricevuto il triplo talaq dopo avere scoperto, dopo 12 anni insieme e un figlio, che il marito la tradiva. Ha pregato il consorte di continuare a tradirla ma di non pronunciare le tre parole che l’avrebbero gettata in strada, senza tuttavia convincere l’uomo.

Fatima ha addirittura ricevuto il “talaq” via sms dal marito, scoprendo successivamente che lui era già sposato con un’altra donna quando si è unito a lei in matrimonio. Se la Corte Suprema dichiarerà incostituzionale questa pratica, 90 milioni di donne indiane potranno essere liberate dalla minaccia del divorzio istantaneo.

Secondo molti esperti di diritto islamico, la pratica del “talaq” non è conforme al Corano poiché un matrimonio musulmano è un contratto sociale e il diritto al divorzio è dato a entrambi i coniugi.

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