In Gambia il presidente uscente Jammeh rifiuta la sconfitta alle elezioni
Al potere da 22 anni, il leader ha annunciato che non riconoscerà la vittoria del capo dell’opposizione Barrow e ha denunciato irregolarità nel voto
Il presidente del Gambia, Yahya Jammeh ha annunciato che non intende più riconoscere il risultato delle elezioni presidenziali che si sono svolte nel paese la settimana scorsa.
Jammeh, al potere da 22 anni, era stato sconfitto dal leader dell’opposizione Adama Barrow e inizialmente aveva concesso la vittoria al rivale, chiamandolo al telefono per congratularsi.
Ma in un discorso alla televisione tenuto sabato 10 dicembre, Jammeh ha affermato che successive indagini hanno rivelato numerose irregolarità, che ha definito inaccettabili. E pertanto, ha detto, “respingo totalmente i risultati”, “sulla base di quanto accaduto”.
Inizialmente al ballottaggio Barrow aveva ottenuto il 45 per cento dei voti contro il 36 per cento di Jammeh, ma il 5 dicembre la commissione elettorale ha ridotto il vantaggio da 9 a 4 punti percentuali perché i voti di una circoscrizione erano stati attribuiti per errore a Barrow.
Gli Stati Uniti e il confinante Senegal hanno immediatamente criticato l’annuncio di Jammeh e l’Unione africana ha chiesto di avviare “una transizione di potere ordinata e pacifica”.
Un portavoce di Barrow ha fatto sapere che il capo dell’esercito, il generale Ousman Badjie sostiene il presidente eletto.
Per il momento nelle strade delle principali città del Gambia non vi sono stati incidenti o proteste violente.
Il Gambia è la nazione più piccola dell’Africa Centrale, con meno di due milioni di abitanti.
Durante i 22 anni in cui è stato al potere, Jammeh si è fatto una reputazione di leader spietato e le organizzazioni a difesa dei diritti umani hanno spesso denunciato intimidazioni da parte del presidente in carica durante le elezioni.