Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il passaporto siriano trovato allo stadio di Parigi appartiene a un combattente morto mesi fa

Immagine di copertina

La polizia serba ha trovato un passaporto identico in possesso di un rifugiato siriano

Una fonte dell’agenzia francese Afp ha affermato che il passaporto siriano trovato vicino allo Stade de France di Parigi farebbe riferimento a un ex combattente siriano morto diversi mesi prima degli attacchi di venerdì 13 novembre.

Ahmad al Mohammad, nato il 10 settembre 1990 nell’ovest della Siria, non può essere coinvolto negli attentati di Parigi e il documento risulterebbe probabilmente falso.

Questo sarebbe confermato anche dalla notizia riportata dal quotidiano serbo Blic, secondo cui la polizia serba avrebbe trovato un passaporto identico, ma con una diversa fotografia, nel campo profughi Presovo. L’uomo trovato in possesso del documento si trova ora in stato di fermo e le autorità stanno investigando per scoprire se ci sono collegamenti con gli attacchi a Parigi.

Un giornalista del sito MailOnline ha dimostrato quanto è semplice ottenere un documento in tutto e per tutto uguale a quello che negli ultimi giorni ha mosso la polizia di vari Paesi occidentali: basterebbero quattro giorni e 2mila dollari. Più di un rifugiato siriano potrebbe quindi possedere un documento simile senza essere un attentatore. 

Le indagini iniziali condotte dalla Francia avevano portato ad affermare che uno dei terroristi sarebbe entrato in Europa arrivando dal Mediterraneo fino all’isola greca di Leros. Il 7 ottobre il presunto attentatore, in possesso del passaporto con i dati di Ahmad al Mohammad, si sarebbe registrato come rifugiato in Serbia proprio nel campo profughi dove è stato trovato il secondo passaporto uguale. Successivamente avrebbe attraversato la Croazia, l’Ungheria e l’Austria per arrivare in Francia. 

Le autorità francesi non sono ancora riuscite a stabilire se le impronte digitali rilasciate dal profugo a inizio ottobre in Serbia corrispondono a quelle dei resti dei kamikaze rinvenuti nei luoghi degli attentati di Parigi.

Il LIVE degli aggiornamenti alle indagini riguardo agli attacchi di Parigi 

Ti potrebbe interessare
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Ti potrebbe interessare
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo
Esteri / Il Comitato speciale dell’Onu denuncia come Meta e TikTok
aiutano Israele
a censurare i palestinesi
e a oscurare
le conseguenze
della guerra a Gaza
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "3 morti in un raid di Israele a Nuseirat". Libano: 3.544 vittime in un anno
Esteri / Regno Unito: furto con scasso nella tenuta reale di Windsor mentre William e Kate dormivano
Esteri / Papa Francesco chiede un’indagine per determinare se le azioni di Israele a Gaza costituiscano un “genocidio”
Esteri / Ucraina: Biden autorizza Kiev a usare i missili a lungo raggio forniti dagli Usa per attaccare i territori all’interno della Russia