Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:07
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Definire un uomo pelato è molestia sessuale”: la sentenza di un Tribunale nel Regno Unito

Immagine di copertina

Definire un uomo “pelato” rappresenta una molestia sessuale: lo ha stabilito un tribunale del Lavoro nel Regno Unito chiamato ad esprimersi sul caso di Tony Finn, elettricista della British Bung Company, con sede nel West Yorkshire, licenziato dopo 24 anni di lavoro. Finn ha denunciato l’azienda per molestie sessuali a seguito di un incidente con il supervisore della fabbrica, avvenuto nel 2019. Durante una lite in officina – quasi precipitata in una rissa – l’uomo avrebbe definito il dipendente “st*onzo calvo”.  Tony Finn ha raccontato alla giuria di aver temuto per la sua sicurezza personale in quell’occasione. Al tribunale del lavoro è stato chiesto quindi di stabilire se chiamare qualcuno con l’appellativo di “calvo” sia o meno una molestia sessuale

La caduta dei capelli è molto più diffusa tra gli uomini rispetto alle donne, quindi usarla per descrivere qualcuno è una forma di discriminazione”, ha stabilito il giudice del Tribunale. “È difficile concludere diversamente”, recita la sentenza. “Quelle parole sono state pronunciate con lo scopo di violare la dignità del ricorrente e creare per lui un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo”.

A sostegno delle proprie conclusioni la giuria ha sollevato un precedente caso giudiziario in cui un uomo è stato condannato per aver molestato sessualmente una donna osservando le dimensioni del suo seno. “È molto più probabile che una persona che riceve un commento come quello che è stato fatto in (quel) caso sia una donna. Allo stesso modo, è molto più probabile che una persona che riceve un’osservazione come quella fatta al signor Finn sia maschio. L’osservazione è stata fatto allo scopo di ferire il ricorrente commentando un aspetto che si può trovare spesso tra gli uomini”, recita la sentenza. Finn ha anche vinto la causa sul licenziamento ingiustificato.

 

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Cesara Buonamici denuncia per stalking il fratello Cesare: “Perseguitava lei e il marito”
Cronaca / Sciopero dei treni a novembre 2024: quando sarà il prossimo?
Cronaca / Napoli, bambino di 10 anni accoltella 13enne che rifiuta di consegnargli il pallone
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Cesara Buonamici denuncia per stalking il fratello Cesare: “Perseguitava lei e il marito”
Cronaca / Sciopero dei treni a novembre 2024: quando sarà il prossimo?
Cronaca / Napoli, bambino di 10 anni accoltella 13enne che rifiuta di consegnargli il pallone
Cronaca / Lecce, 26enne inala la "droga della risata" da un palloncino e muore
Cronaca / Il giallo del panino e il chirurgo bocciato al test di medicina: cosa sappiamo finora sulla morte di Margaret Spada
Cronaca / Chi era Amar Kudin, il poliziotto-rugbista di 32 anni morto nell’incidente fra due volanti a Roma
Cronaca / Roma, incidente fra due volanti: muore un poliziotto di 32 anni, feriti due colleghi e un fermato
Cronaca / Bari, tre ragazzi arrestati per l’omicidio di un clochard: “Usato come bersaglio per testare la pistola”
Cronaca / Torino, scontri con gli studenti: 15 poliziotti feriti. Meloni e Schlein condannano le violenze
Cronaca / All’aeroporto di Fiumicino una Newton Room permanente dedicata alla formazione nelle discipline scientifiche