Cosa prevede il piano della Commissione europea per i migranti
L'iniziativa è stata presentata il 4 luglio e intende aiutare l'Italia con la gestione dei migranti, ridurre la pressione e aumentare la solidarietà
Il 4 luglio, la Commissione europea ha presentato un piano per sostenere l’Italia e ridurre i flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
“Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo compiuto enormi progressi verso la creazione di una genuina politica UE della migrazione ma l’urgenza della situazione ci impone ora di dare un serio impulso ai nostri sforzi collettivi e di non lasciare sola l’Italia”, ha dichiarato il presidente della Commissione Jean Claude Juncker.
Il piano prevede:
- il finanziamento delle autorità libiche con 46 milioni di euro;
- un aumento dei fondi a disposizione dell’Italia di ulteriori 35 milioni di euro immediatamente utilizzabili per fronteggiare l’emergenza;
- l’avvio e il finanziamento con l’UNHCR di un sistema di ricollocamento degli immigrati in Libia, Egitto, Niger, Etiopia e Sudan;
- la cooperazione con Libia, Tunisia, Egitto, Algeria, Niger e Mali per il controllo delle frontiere e i rimpatri dei migranti economici;
- l’aumento dei contributi degli stati membri al Fondo fiduciario tra Unione Europea e Africa, per investire nei paesi del Maghreb;
- la riforma del sistema di Dublino per la distribuzione delle domande di asilo all’interno dell’Unione;
- il coinvolgimento delle agenzie europee nel rimpatrio dei migranti irregolari dall’Italia.
All’Italia è richiesto invece di:
- redigere un codice di condotta per le Ong operanti nel Mediterraneo
- rispettare gli impegni assunti in materia di ricollocamento, registrando urgentemente tutti gli eritrei presenti in Italia, centralizzando le procedure di ricollocamento e consentendo quello dei minori non accompagnati;
- accelerare i rimpatri;
- attuare la legge Minniti, aumentando la capacità di accoglienza portandola ad almeno tre mila posti, aumentando il periodo massimo in cui possono essere trattenuti i migranti e accelerando l’esame delle domande di asilo attualmente in fase di ricorso.
La Commissione è intervenuta sulla scorta delle decisioni del Consiglio europeo del 22 e 23 giugno 2017 in cui i capi di stato e di governo si sono impegnati a intervenire “intensificando il coordinamento e l’attuazione di tutti gli elementi contenuti nella dichiarazione di Malta, nel quadro di partenariato e nel piano d’azione comune di La Valletta, sostenuti da sufficienti risorse finanziarie”.
L’obiettivo del piano è dare ossigeno all’Italia nella gestione dell’emergenza sbarchi dalla Libia.
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