L’Oms lancia l’allarme sull’aumento dei casi di morbillo in Europa
L'incremento maggiore si è registrato in Italia e Romania anche se il rischio che l'infezione diventi endemica riguarda tutto il continente
L’Organizzazione mondiale della Sanità ha lanciato l’allarme sulla diffusione del morbillo in Europa. Tra i paesi più colpiti dall’incremento ci sono l’Italia e la Romania.
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Nei primi mesi del 2017 in Italia si sono registrati più di 700 casi a fronte degli 844 dell’intero 2016. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha comunicato il 16 marzo che la percentuale di incidenza della malattia è aumentata del 230 per cento. Le regioni più colpite sono la Toscana, il Piemonte, il Lazio e la Lombardia.
Per quanto riguarda la Romania, dal gennaio 2016 ci sono stati 3.400 casi e 17 persone sono morte. Il morbillo è molto contagioso e questo fa crescere la possibilità di diffusione anche ad altri paesi europei secondo l’Oms. Il centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia ha rivelato che tra febbraio 2016 e gennaio 2017 ci sono stati 575 casi di morbillo nel Regno Unito.
La profilassi raccomandata per evitare un’epidemia è la campagna vaccinale. L’obiettivo da raggiungere è quello di una copertura del 95 per cento della popolazione, ma si evidenziano molte difficoltà nel raggiungimento di questo standard a causa di una non corretta informazione sugli effetti della vaccinazione sui bambini.
L’immunizzazione è scesa soprattutto in Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania, Svizzera e Ucraina e ha portato l’infezione a diventare endemica. La direttrice regionale dell’Oms, Zsuzsanna Jakab ha detto: “Invito i paesi in cui l’infezione è endemica a prendere misure urgenti per bloccare la trasmissione del morbillo all’interno dei loro confini e quelli che hanno raggiunto questo obiettivo a tenere alta la guardia e sostenere un’alta copertura vaccinale”.
La somministrazione del vaccino è prevista dai sistemi sanitari nazionali per i bambini in età pre-scolare.
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