Cosa c’è da sapere sugli incendi in Campania e Sicilia
Le pendici del Vesuvio e molte aree dell'isola, da Messina a Trapani, sono state devastate da imponenti incendi, con ogni probabilità di natura dolosa
In questi giorni in Italia, come spesso accade nelle giornate estive, sono scoppiati numerosi incendi, in particolare in Campania e in Sicilia, che hanno preoccupato la popolazione in quelle aree. Ecco un punto della situazione.
Campania
Chilometri di fiamme sono divampati sulle pendici del Vesuvio, che sovrasta la provincia di Napoli densamente popolata. Circa 700 sono stati gli interventi dei Vigili del fuoco nella regione, e più di 100 solo negli ultimi giorni nella zona del vulcano.
Le nubi dei roghi sono altissime e visibili da chilometri di distanza. L’effetto psicologico è ancora peggiore: le immagini fanno immediatamente pensare a un’eruzione.
Alcune abitazioni di Torre del Greco ed Ercolano sono state evacuate in via precauzionale. Le aree più colpite sono Valle delle Delizie, Ottaviano, Ercolano, Cappella Bianchini, Boscotrecase, Torre del Greco.
Canadair, carabinieri forestali, vigili del fuoco, protezione civile e personale dell’antincendio boschivo sono a lavoro per domare le fiamme. Anche altre aree della regione sono state interessate a vasti incendi, come l’Irpinia e il Cilento.
Con ogni probabilità gli incendi sono di natura dolosa, dal momento che l’ipotesi dell’autocombustione, chiamata in causa in situazioni simili, non sembrerebbe avere alcun fondamento realistico. La Procura di Torre Annunziata ha aperto un fascicolo di inchiesta a carico di ignoti.
Le indagini si potrebbero avvalere anche di immagini dall’alto per documentare la situazione legata alle fiamme e al loro evolversi, come spiega il quotidiano napoletano Il Mattino.
Circola in queste ore la notizia che i roghi siano stati appiccati usando gatti vivi come micce. La Guardia Forestale ha categoricamente smentito questa falsa notizia, che anche in passato è stata usata in occasione di incendi boschivi.
Non mancano le critiche e le polemiche sulla gestione dell’emergenza. Gli enti locali lamentano la mancanza di mezzi di soccorso, che rallenterebbero le operazioni di spegnimento delle fiamme.
Un video mostra il Vesuvio avvolto dal fumo dei roghi:
Sicilia
Anche un’altra regione d’Italia è devastata dalle fiamme. La situazione più preoccupante si è verificata a Messina. L’incendio si è diffuso anche nei paesi di Scaletta Zanclea e Letojanni.
A Messina la situazione sembra essersi tranquillizzata nelle ultime ore. Adesso, i fronti più importanti che vedono impegnate le squadre del Corpo Forestale e dei Vigili del fuoco sono a Castellammare del Golfo (Trapani), Adrano (Catania) e sull’isola di Lipari.
Anche la provincia di Trapani è stata interessata dai roghi, in particolare da Micari a San Vito Lo Capo, dove un vasto incendio da ieri continua a bruciare ettari di macchia mediterranea, come riferisce il Giornale di Sicilia. Qui 900 turisti sono stati evacuati via mare dal villaggio di Calampiso.
Anche zone collinari nella provincia di Enna, e nei pressi di Calascibetta sono stati devastati dalle fiamme. L’11 luglio è stata chiusa l’autostrada nel tratto tra lo svincolo di Caltanissetta ed Enna.
Le temperature sull’isola hanno raggiunto picchi di 35-37 gradi. I magistrati della Procura di Palermo e di Enna hanno aperto un’inchiesta per verificare “eventuali inadempienze della Regione siciliana nel sistema della prevenzione”.