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Home » Esteri

650mila migranti arrivati in Europa dal 2015

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La Grecia è il Paese dell'eurozona in cui gli arrivi sono stati più massicci, ma nei Balcani la situazione rimane critica per i blocchi delle frontiere decisi dai governi

Il numero di migranti arrivati in Europa nel 2015 ha raggiunto cifre record. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), quest’anno oltre 650mila persone sarebbero riuscite ad arrivare in uno dei Paesi dell’eurozona, contro i 280mila del 2014. 

I dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) riportano che il numero dei migranti arrivati via mare questo mese è cinque volte più alto rispetto a quello dell’ottobre 2014. Le vittime dei cosiddetti “viaggi della speranza”, quest’anno, sarebbero meno di quelle del 2014 con 3.135 morti rispetto ai 3.279 dell’anno passato. 

Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme riguardo agli arrivi in Grecia, che nel 2015 sarebbero stati più di mezzo milione, con oltre 8mila migranti che superano la frontiera ogni giorno.

Se la Grecia è il Paese dell’area Schengen – quella che delimita il gruppo di nazioni firmatarie di un accordo di libera circolazione – in cui sono sbarcati più migranti, i Balcani sono da settembre in una situazione critica a causa delle decisioni dei singoli stati di chiudere le frontiere, che hanno provocato un blocco “a imbuto”.

Martedì 20 ottobre, la Croazia ha deciso di riaprire il confine con la Serbia, bloccato qualche ora prima. L’Ungheria, invece, si è arroccata sulla sua posizione di chiusura, presa il 15 settembre con l’annuncio del governo di bloccare la frontiera con la Serbia, dove il Paese ha addirittura eretto un muro di filo spinato di 175 chilometri per non lasciar passare i migranti. Quella barriera non è l’unica predisposta dall’Ungheria, che ha iniziato la costruzione di un secondo muro rivolto verso la Croazia. 

La Slovenia nelle ultime ore ha deciso di dare poteri straordinari all’esercito per la gestione dell’emergenza dei migranti, a causa del flusso di arrivi che secondo il governo sarebbe diventato eccessivo per essere affrontato con misure normali.

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha convocato per domenica 25 ottobre un vertice straordinario per discutere la questione dei Balcani e a esso sono stati chiamati a partecipare tutti i leader dei Paesi coinvolti. 

Intanto altri 68 rifugiati, dopo i 19 eritrei partiti per la Svezia da Roma Ciampino lo scorso 9 ottobre, hanno lasciato l’Italia e verranno portati in Finlandia e Svezia, grazie al piano di ricollocamento tra i 28 Paesi dell’Unione europea.

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