Cade il governo della Croazia, si va verso elezioni anticipate
Dopo soli cinque mesi il premier è stato sfiduciato a causa di contrasti nella coalizione di governo, e le possibilità di formare una nuova maggioranza sono minime
La Croazia va verso elezioni anticipate. Dopo che il parlamento giovedì 16 giugno ha sfiduciato il governo, la maggioranza dei deputati croati ha deposto la mattina di venerdì 17 giugno le firme con cui si chiede lo scioglimento del parlamento eletto lo scorso novembre ed elezioni anticipate da tenersi in autunno.
Il partito di centro destra HZD (Unione democratica croata), che aveva sostenuto cinque mesi fa l’elezione del primo ministro tecnico Tihomir Oreskovic ed era il partner più forte della coalizione di governo, formata insieme al partito di centro e populista Most (Ponte), ha ritirato l’appoggio a causa di contrasti tra il vice primo ministro e leader di HDZ Tomislav Kramarko e il premier.
L’Unione democratica croata vorrebbe formare un nuovo gabinetto guidato dal ministro delle Finanze Zdravko Maric, e sta cercando di trovare la maggioranza nel parlamento. Il presidente della Croazia Kolinda Grabar-Kitarovic ha iniziato le consultazioni ma secondo gli analisti politici le possibilità che abbiano successo sono minime.
L’obiettivo della mozione firmata venerdì dai deputati di centro sinistra e di Most è proprio quella di precludere l’opzione prevista dalla Costituzione di formare una nuova maggioranza entro trenta giorni dalla caduta del governo.
La Croazia è una delle economie più deboli dell’Unione europea, con un altro debito pubblico ed elevata disoccupazione. Elezioni anticipate in autunno rischiano di bloccare il processo di riforma delle fragili finanze pubbliche avviato dal governo e rallenterebbero gli investimenti per rilanciare la crescita del paese, che dava i primi segni di ripresa dopo sei anni di recessione.