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Home » Esteri

La Corea del Nord ha fatto esplodere una bomba atomica più potente di quella sganciata su Hiroshima

Immagine di copertina

Pyongyang ha condotto con successo il suo quinto test nucleare, provocando grande preoccupazione in tutta la comunità internazionale

La Corea del Nord ha condotto con successo il suo quinto test nucleare venerdì 9 settembre 2016, innescando un’esplosione di intensità maggiore a quella della bomba atomica sganciata su Hiroshima.

Il test precedente, avvenuto in gennaio, aveva spinto il Consiglio di sicurezza dell’Onu a imporre ulteriori sanzioni su Pyongyang, aumentandone l’isolamento, ma queste non hanno sortito l’effetto di persuadere il paese a interrompere lo sviluppo di armi nucleari.

Il presidente della Corea del Sud Park Geun-hye ha riservato al leader nordcoreano parole dure, dicendo che Kim Jong-un sta dando prova di una sconsideratezza delirante nell’ignorare gli inviti del mondo esterno ad abbandonare i suoi piani di acquisire un armamento nucleare.

Il presidente americano Barack Obama ha minacciato serie conseguenze e si è immediatamente messo in contatto con Park e con il primo ministro giapponese Shinzo Abe.

Da parte sua, Pechino, che resta il maggiore alleato diplomatico della Corea del Nord, ha dichiarato che si era risolutamente opposta al test e ha intimato a Pyongyang di non prendere iniziative che peggiorino ulteriormente la già tesissima situazione.

La Corea del Nord, nel frattempo, è orgogliosa di annunciare che ha raggiunto la piena capacità di montare le testate nucleari su missili balistici a medio raggio, provocando forti timori nei paesi vicini, in particolare Corea del Sud e Giappone.

Il ministro della Difesa giapponese Tomomi Inada ha dichiarato che i progressi del regime nordcoreano nella tecnologia dei missili balistici rappresenta una grave minaccia per il Giappone.

(Un sismologo sudcoreano mostra il sito dove è stata registrata l’esplosione. Credit: Kim Hong-ji. L’articolo prosegue sotto l’immagine)

Il quinto test nucleare di Pyongyang coincide con il 68esimo anniversario della fondazione della Repubblica popolare democratica di Corea.

Lo sviluppo di armi nucleari è proseguito noncurante delle sanzioni imposte dalla comunità internazionale. 

“Sono già state imposte tutte le sanzioni immaginabili, perciò la politica di deterrenza è a un punto morto”, ha commentato Tadashi Kimiya, professore dell’Università di Tokyo.

“Ciò significa che la capacità di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone di pressare la Corea del Nord ha raggiunto il limite”.

Il Giappone ha inoltrato una formale protesta diplomatica in relazione all’episodio. Così intende fare anche la Cina ma, malgrado le parole di condanna, appare improbabile che prenda delle misure.

Anche la Russia e la Francia hanno espresso forte preoccupazione e parole di condanna sulla condotta del regime della Corea del Nord.

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