Il Burundi proibisce le moto nel centro della capitale Bujumbura
In alcune zone di Bujumbura non sarà più possibile girare in moto, dal momento che le due ruote sono considerate un mezzo usato per svolgere attentati
Il Burundi ha proibito l’uso delle motociclette nel centro della capitale Bujumbura, con l’obiettivo di porre fine alle violenze che colpiscono la città dall’aprile del 2015.
La motocicletta è un mezzo di trasporto molto usato a Bujumbura, dove il taxi a due ruote, ad esempio, è molto comune. Tuttavia, il sindaco Freddy Mbonimpa ha dichiarato che è anche un mezzo usato frequentemente dai criminali per sferrare i propri attacchi, e per questa ragione ha deciso di proibirlo in alcune zone.
Lunedì 15 febbraio una persona è rimasta uccisa in seguito al lancio di tre granate da parte di alcuni uomini a bordo di una motocicletta.
Il Burundi è precipitato in una profonda crisi che rasenta la guerra civile da quando nell’aprile del 2015 il presidente Pierre Nkurunziza ha annunciato la volontà di candidarsi per un terzo mandato presidenziale, diversamente da quanto previsto dalla costituzione.
Un simile divieto fu introdotto anche in Italia, durante l’occupazione tedesca di Roma, quando dopo che nel dicembre del 1943 il partigiano Mario Fiorentini uccise otto militari tedeschi lanciando una granata contro il carcere di Regina Coeli mentre era a bordo di una bicicletta.
In seguito a questo attacco, i tedeschi decisero di proibire l’uso della bicicletta nella città di Roma.