Hamas sostiene uno stato palestinese lungo i confini del 1967
Il movimento ha diffuso un messaggio nel tentativo di migliorare i rapporti internazionali pur non avendo intenzione di riconoscere Israele
Il gruppo militante palestinese Hamas ha comunicato l’intenzione di accettare l’idea di uno stato palestinese nei territori occupati lungo i confini stabiliti con Israele nel 1967 dopo la guerra dei sei giorni. La nuova politica è stata annunciata dal leader del movimento Khaled Meshaal durante un incontro a Doha, in Qatar, il primo maggio.
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Il movimento ha ribadito la necessità del ritiro delle forze israeliane dai territori palestinesi e ha sottolineato di non essere in guerra con gli ebrei, ma con i sionisti, di cui non intende comunque riconoscere lo stato.
Il portavoce di Hamas Fawzi Barhoum ha definito questa mossa di Hamas come un modo per stabilire un contatto con il resto del mondo: “Il nostro messaggio è: Hamas non è un movimento radicale, ma pragmatico e civile. Non odiamo gli ebrei, ma combattiamo contro chi occupa la nostra terra e uccide la nostra gente”, ha detto Barhoum.
Hamas continua ad essere considerato un gruppo terroristico da Israele, Stati Uniti, Unione europea e Regno Unito. Il portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito il messaggio del movimento come un tentativo di ingannare il mondo che non avrà successo.
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