L’Isis ha rapito e ucciso 30 civili in Afghanistan
I miliziani hanno agito per vendicare l'uccisione di un loro comandante da parte delle forze di polizia afghane in una provincia centrale del paese
Miliziani dell’Isis hanno ucciso decine di civili in una provincia centrale afghana per vendicare la morte di uno dei loro comandanti, secondo quanto riferito da un funzionario provinciale mercoledì 26 ottobre 2016.
“La polizia afghana ha ucciso un comandante del Daesh [acronimo arabo che indica il sedicente Stato islamico] durane un’operazione nella provincia di Ghor, ma i miliziani hanno preso in ostaggio una trentina di civili nei pressi del capoluogo provinciale e li hanno giustiziati per vendetta”, ha dichiarato Abdul Hai Khatibi, un portavoce del governatore locale.
I miliziani islamisti avevano infatti sequestrato ieri alcune persone nei pressi di Feroz Koh mentre raccoglievano legna da ardere. Tra le vittime ci sarebbero anche dei bambini, ha dichiarato il governatore di Ghor Nasir Khazeh all’agenzia di stampa Afp.
La provincia di Ghor non era considerata un centro di rilievo delle attività dell’Isis in Afghanistan, che si concentrano invece nello stato orientale di Nangarhar.
I miliziani dell’Isis contendono ai Taliban il dominio di alcune regioni del paese e dal gennaio del 2015 i due gruppi si sono spesso scontrati. I reclutatori del sedicente Stato islamico stanno cercando di portare tra le proprie fila alcuni comandanti Taliban.