“La Regione Lombardia è in ritardo e i vaccini antinfluenzali si fanno dai privati, a pagamento”
Duro attacco della consigliera PD Carmela Rozza, che con il capogruppo Fabio Pizzul ha presentato un'interrogazione sul punto. Le quattro domande rivolte all'assessore al Welfare Giulio Gallera
Quattro domande per fare chiarezza sul tema dei vaccini contro l’influenza, un tema che sta provocando l’ennesimo scontro politico tra centrodestra e centrosinistra in Lombardia. Dopo le polemiche verbali delle scorse ore tra l’assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, e il Comune di Milano (prima con la Vicesindaco Anna Scavuzzo, poi con il primo cittadino Beppe Sala), ora si passa agli atti formali.
Il PD ha infatti presentato un’interrogazione per chiedere a Gallera se la giunta Fontana sia a conoscenza della situazione così descritta dai firmatari Fabio Pizzul e Carmela Rozza: “Mentre la Regione Lombardia è alla decima gara per l’approvvigionamento dei vaccini antinfluenzali, senza riuscire fino ad ora a coprire il minimo di categorie e di cittadini richiesto dal Ministero della Salute in chiave anti Covid, alcuni operatori privati stanno promuovendo il proprio servizio di vaccinazione a pagamento, a 50 euro per persona”.
Pertanto, i due consiglieri Dem in Regione hanno presentato l’interrogazione per sapere “se la Regione sia a conoscenza di questo fatto e se lo ritenga opportuno, vista la carenza di dosi per il sistema pubblico; se abbia una lista completa degli operatori privati accreditati o autorizzati che offrono il vaccino a pagamento e se ritengano che il prezzo applicato ai cittadini sia congruo; se i vaccini proposti siano tra quelli ammessi da Aifa per la stagione 2020-2021 e se i fornitori degli operatori privati abbiano partecipato anche alle gare di Regione Lombardia”.
1. Se Regione Lombardia è a conoscenza e se ritenga opportuno che, fuori dal circuito pubblico dei medici di base e delle ATS, si possa accedere in regime di solvenza al vaccino antinfluenzale presso alcune strutture, pur in presenza di una
evidente carenza di dosi disponibili nel pubblico anche per i target individuati come a rischio;
2. Quali siano le strutture private accreditate o autorizzate che offrono vaccini antinfluenzali a pagamento, se i prodotti utilizzati sono conformi a quelli indicati nella nota AIFA che autorizza i vaccini per la stagione 2020-2021 e se i prezzi
applicati ai cittadini siano ritenuti congrui;
3. Quali tipologie di vaccino vengano utilizzate e se le aziende farmaceutiche che li distribuiscono ai centri privati hanno partecipato alle nove gare di ARIA spa.
4. Quali ulteriori categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa, ha identificato in aggiunta a quelle già previste dalla Circolare Ministeriale sopra citata, e quali siano le modalità dell’offerta a tali categorie.
Ai sensi del Regolamento, l’interrogazione prevede una risposta scritta da parte del destinatario. Nel frattempo, la consigliera Rozza commenta la situazione con durezza: “La Regione, con i suoi ritardi, ha lasciato ancora una volta i cittadini nella condizione di rivolgersi ai privati che, evidentemente, sono stati più abili o più lungimiranti dell’ente pubblico. Non è certo una novità nella realtà della Lombardia degli ultimi anni e nemmeno degli ultimi mesi, basti ricordare la vicenda dei test sierologici. A causa delle decisioni della Regione mancano vaccini e manca chiarezza non solo su quando si inizierà a vaccinare ma anche su quali motivazioni abbiano spinto Fontana e Gallera ad escludere dalle categorie a cui somministrare prioritariamente il vaccino i lavoratori che hanno a che fare con il pubblico, come invece previsto da una circolare del Ministero e come, giustamente, chiedeva il sindaco Sala”.