Milano piange Carlo Tognoli: l’amatissimo ex Sindaco ucciso dal Covid-19
Milano piange Carlo Tognoli, uno dei sindaci più amati della sua storia e definito “un maestro” dall’attuale primo cittadino Beppe Sala. Classe 1938, è mancato a 82 anni, a causa del Covid-19.
Fu Sindaco per due mandati, dal 1976 al 1986, entrando per la prima volta a Palazzo Marino a soli 38 anni. Al suo nome è legata un’era di grandi trasformazioni della città, passata rapidamente dalla tensione degli anni di piombo alla grandeur della “Milano da bere”, che proprio a metà degli anni ’80 ebbe il suo apice.
Nella città che ancora oggi fatica a fare i conti con l’era del craxismo, Tognoli viene invece ricordato con affetto da figure molto distanti tra loro, da Giuliano Pisapia a Silvio Berlusconi, passando per Attilio Fontana. Profondamente legato alla cultura socialista e riformista (i suoi figli si chiamano Filippo e Anna, in omaggio a Turati e Kuliscioff), venne toccato come molti protagonisti di quella fase storica dallo scandalo di “Tangentopoli”, con la significativa differenza che ne uscì da innocente.
Apprezzato sia per il rigore morale che per la capacità di precorrere i tempi (fu lui a chiudere il centro storico al traffico, con 35 anni di anticipo sui suoi successori), nella sua parabola politica ricoprì altre cariche molto importanti: parlamentare italiano ed europeo, nonché ministro per i Problemi delle aree urbane nei governi di Giovanni Goria e di Ciriaco De Mita, dal 1987 al 1989, e ministro per il Turismo e lo Spettacolo nell’ultimo governo di Giulio Andreotti, tra il 1990 e il 1992.
In particolare, però, il suo ricordo rimarrà legato in modo indissolubile alla trasformazione di Milano, dagli anni del terrorismo a quello dei creativi pubblicitari. E oggi, purtroppo, all’epoca del Covid-19, che sta facendo strage di tanti cittadini. Compreso il suo compianto ex Sindaco.