Milano: sotto la neve stanno già maturando le scelte per la prossima campagna elettorale
Le polemiche sui disagi legati all'abbondante nevicata si legano all'imminente partenza della sfida per Palazzo Marino: a destra salgono le quotazioni di Rasia, ma c'è movimento anche nel centrosinistra
Milano si è risvegliata sotto un’abbondante nevicata, situazione che – nonostante gli interventi posti in essere fin dalla nottata – ha ovviamente complicato la routine cittadina. Disagi inevitabili nella giornata in cui proprio per l’eccesso di neve a Bormio si annulla il SuperG valevole per la Coppa del Mondo di sci alpino, ma che hanno ispirato commenti polemici sui social da parte di alcuni cittadini e ovviamente delle forze di opposizione, che già guardano alle elezioni del prossimo anno.
Sotto la neve sta già maturando la campagna elettorale che, salvo rinvii imposti dalla pandemia, dovrebbe dare a breve i primi frutti. Nel centrodestra stanno aumentando le quotazioni di Roberto Rasia Dal Polo, il quale, come anticipato da TPI, è la scelta “civica” della Lega, che chiederà ad alcuni dei suoi nomi più noti un impegno personale sulla prossima sfida milanese. Come oggi scrive La Repubblica, il 46enne direttore della comunicazione del Gruppo Pellegrini è gradito anche a Fratelli d’Italia, mentre ancora manca l’avallo di Forza Italia.
C’è movimento anche nel centrosinistra, dove si va componendo la coalizione che sosterrà Beppe Sala nella sua corsa a un secondo mandato. Ne faranno parte sia i Verdi, superando le recenti divergenze, sia la nuova lista “Milano Unita”, destinata a raccogliere le varie anime a sinistra del PD in una componente unitaria.
I due registi dell’operazione, alla quale partecipano anche Sinistra X Milano, Sinistra Italiana e Articolo Uno, sono Francesco Laforgia, senatore di èViva eletto a Milano, e Paolo Limonta, assessore all’edilizia scolastica della Giunta-Sala: una coppia già rodata fin dai tempi del successo elettorale di Giuliano Pisapia, quando erano rispettivamente coordinatore del PD cittadino e braccio destro dell’avvocato che ha dato il via al nuovo ciclo di Palazzo Marino.
Dieci anni dopo a mutare il quadro c’è ovviamente la pandemia, che costringe a rivedere l’agenda programmatica della città, nonché i termini della (complicata) relazione con Regione Lombardia. Non bisogna però trascurare lo scenario nazionale: per quanto Milano abbia sempre orgogliosamente difeso la propria autonomia di scelta (infatti il Movimento Cinque Stelle andrà per suo conto), un’eventuale crisi di governo rappresenterebbe uno scossone notevole.