Seconda ondata del Covid: è rottura tra medici di famiglia e ATS Bergamo
Le rappresentanze sindacali abbandonano il tavolo di lavoro del "Progetto Autunno", che stava approntando strumenti per prevenire un possibile ritorno dei contagi. Il casus belli è la mancata conferma del Dott. Roberto Moretti alla guida della direzione Cure primarie, deputata proprio al coordinamento dei medici di base
Clamoroso strappo dei medici di famiglia bergamaschi, che abbandonano il tavolo di lavoro istituito dall’Ats per preparare le contromisure necessarie a prevenire una possibile seconda ondata di Covid-19 in autunno. Non si è ancora placata l’eco delle polemiche sui funerali svoltisi al Monumentale di Bergamo, che subito esplode un altro caso nella città più duramente colpita dalla pandemia.
La rottura dei rapporti tra medici e Ats è stata causata dalla mancata conferma del dottor Roberto Moretti alla guida della direzione Cure primarie dell’Ats, deputata proprio al coordinamento dei medici di base. Già alcune settimane fa le sigle sindacali Fimmg, Snami, Smi e Simpef si erano schierate a favore della conferma di Moretti, in una lettera nella quale definivano la gestione della pandemia una “nuova Caporetto”.
Il nuovo comunicato dei medici di famiglia non lascia spazio a fraintendimenti: “Si è appreso con sgomento della scelta della direzione di Ats Bergamo di rimuovere dal proprio incarico il neo direttore del Dipartimento di Cure Primarie Roberto Moretti, figura che aveva recentemente ricevuto nostro pubblico ringraziamento per l’impegno, la vicinanza e la professionalità profusa in questi drammatici mesi. Tale scelta determina una non trascurabile scopertura di un così importante ruolo di interfaccia con le cure primarie, ruolo ritenuto fondamentale dalle scriventi, riportandoci alla situazione di vacatio come è stato per tutto l’anno solare 2019 in seguito al pensionamento del precedente direttore”.
“Rimarchiamo inoltre di aver ricevuto il calendario degli incontri di Agorete (per elaborare il ‘piano emergenza autunno’), ove era prevista anche la nostra partecipazione, ad incontri in parte già avvenuti senza esservi stati convocati. Riteniamo che l’indebolimento della già precaria Uoc di Cure Primarie in questo momento dove bisogna affrontare le problematiche attuali ed emergenti (pandemia Covid-19 in corso, grave carenza del numero di medici di medicina generale, attuazione del ‘piano emergenza autunno’, organizzazione della prossima campagna vaccinale anti-influenzale, etc.) tolga i presupposti fondamentali per poter continuare a dare il nostro apporto allo sviluppo del ‘Progetto Autunno'”. Le rappresentanze dei medici inoltre diffidano Ats Bergamo “all’utilizzo dei nostri loghi in ogni forma di comunicazione non preventivamente autorizzata”.