Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:14
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Milano

Lombardia, le cooperative scrivono a Fontana: “Gestione insufficiente su DPI e case di riposo”

Immagine di copertina
Il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana

Confcooperative e Legacoop Lombardia si rivolgono al Presidente della Regione Lombardia anche per chiedere l'esecuzione di tamponi ai lavoratori di categorie riconosciute come servizi essenziali

Confcooperative e Legacoop Lombardia scrivono al Presidente della Lombardia Attilio Fontana: “Su DPI e RSA gestione insufficiente. Bisogna fare i tamponi ai lavoratori di categorie riconosciute come servizi essenziali”

Dopo le richieste di misure restrittive inascoltate il movimento cooperativo punta il dito sulla fornitura di DPI e l’insufficiente gestione dell’emergenza del comparto socio-sanitario esplosa con il caso delle RSA. Al centro della lettera anche le vicende speculative sul comparto lattiero-caseario e la richiesta dei tamponi per le categorie essenziali.

“Come principali associazioni del movimento cooperativo, ci siamo esposti nel supportare Regione Lombardia verso scelte più coraggiose, purtroppo mai adottate. Pur comprendendo le difficoltà del momento abbiamo più e più volte esposto la nostra preoccupazione per la carenza e le criticità nell’approvvigionamento di DPI”.

“A 50 giorni dalla zona rossa di Codogno non avere i DPI nella nostra regione, per ogni famiglia e per ogni lavoratore è un dato sconcertante insieme agli oltre 10.000 deceduti e tra questi amici e colleghi delle nostre imprese associate”, affermano Massimo Minelli e Attilio Dadda, presidenti rispettivamente di Confcooperative e Legacoop Lombardia.

“Non si tratta di una sterile polemica – continuano – ma riteniamo che queste stesse carenze abbiano condotto alle criticità più volte sottolineate e denunciate nella gestione dell’emergenza nel comparto sociosanitario rispetto alle strutture ospedaliere. Le polemiche e le inchieste di questi giorni sulle RSA ci danno tristemente ragione”.

“Se non fossimo in una situazione così tragica farebbero sorridere le dichiarazioni del Presidente di una associazione di categoria che sostiene che la causa del focolaio in Val Seriana siano gli allevamenti, o che si erge a paladino delle attività essenziali, mentre ad inizio marzo ha proposto ed ottenuto dalla Regione la sostanziale autoregolamentazione per il blocco delle attività, comunicata anche formalmente al Governo” spiegano Minelli e Dadda.

“A proposito di attività essenziali – chiosano – abbiamo assistito nelle ultime settimane a tristi vicende speculative da parte di esponenti di primo piano dell’industria lattiero casearia, gestite poi grazie all’intervento della cooperazione agroalimentare col supporto dell’Assessore Rolfi, di cui abbiamo apprezzato il coraggio nelle sue azioni e dichiarazioni”.

“Se abbiamo a cuore la ripresa rapida dell’economia, lavoriamo subito per definire al più presto una politica sanitaria di contenimento al contagio che si fondi sulla prevenzione e non solo sull’ospedalizzazione. Che garantisca, ad esempio, la somministrazione periodica dei tamponi” scrivono i presidenti di Confcooperative e Legacoop Lombardia. Tra le categorie elencate: medici di base, personale ospedaliero e socio-sanitario, compresi i lavoratori di RSA e Comunità, cooperative sociali e Terzo Settore, lavoratori dei servizi essenziali: grande distribuzione, logistica, trasporto, servizi di sanificazione, filiere agroalimentari. “Lavoratori che, in assoluto silenzio, stanno continuando a sostenere i servizi, senza i quali nessuna comunità può pensare di reggersi” concludono.

La cooperazione lombarda propone di individuare le modalità più adeguate per quarantene efficaci e per un servizio domiciliare innovativo di assistenza dei malati e delle fasce più fragili, come avviene in altre regioni italiane. Reinventare forme di assistenza alle famiglie, ai giovani, agli anziani valorizzando le competenze degli educatori e del complesso mondo della cooperazione lombarda. Infine la richiesta che vengano assicurate dalle istituzioni preposte, in tempi brevissimi, la disponibilità dei DPI e di tutti gli strumenti di prevenzione necessari.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche
Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche
Cronaca / John Elkann: “Nostra madre ci picchiava. Lapo subiva più di tutti”
Cronaca / Il collega cha ha investito e ucciso il portuale di Genova: “Colpo di sonno per iperlavoro, il giorno prima avevo fumato una canna”
Cronaca / Inaugurato il nuovo ufficio postale mobile in Piazza San Pietro
Cronaca / Firenze, famiglia trovata morta in casa: ipotesi intossicazione da monossido di carbonio
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Napoli, zii indagati per la misteriosa morte della nipote di 4 anni
Cronaca / Ascoli, uccide la moglie poi tenta il suicidio. In casa c’erano anche i figli della coppia