Fontana: “Regione contro il lockdown”. Ma intanto in Lombardia non ci sono abbastanza vaccini
La denuncia di Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd: "Una circolare rivela che i vaccini arriveranno in ritardo. La campagna non potrà partire davvero a metà novembre"
Caos vaccini in Lombardia
“Regione Lombardia contrasterà ogni ipotesi di lockdown”. Il presidente Attilio Fontana, intervenuto all’assemblea di Assolombarda, non usa mezzi termini. Nel caso il Governo proponesse una nuova quarantena estesa al territorio lombardo “lo contrasteremo, perché ho detto e ripetuto che il nostro Paese in questo momento non può permettersi un altro lockdown. Bisogna cercare di creare quelle condizioni per tutelare la salute, ma per tutelare anche l’economia, come ha detto il Presidente della Repubblica. Non si può fare diversamente”. “Dobbiamo cercare di convivere con questo virus e chiedere ai cittadini di attenersi a quei comportamenti che sono sufficienti per contenere la diffusione del virus”, ha aggiunto Fontana. “Noi facciamo il possibile per spegnere i focolai e mantenere la sanità ordinaria”.
Un punto di vista che contrasta nettamente con quello di Samuele Astuti, capogruppo del Pd nella Commissione Sanità di Regione Lombardia, che punta nuovamente il dito sulla gestione dei vaccini antinfluenzali: “A pochi giorni dall’avvio della campagna vaccinale antinfluenzale, una circolare inviata ai medici di base rivela che le prime dosi del vaccino saranno disponibili solo dal 19 ottobre e saranno solo 30. Altre 20 arriveranno tra il 26 e il 31 ottobre e altre 50 dal 2 novembre in poi. Solo da metà novembre si potranno prenotare altre dosi. Cifre irrisorie che non basteranno certo a coprire nemmeno le categorie alle quali la Regione ha dato la massima priorità: i pazienti fragili e gli over 65. Basti pensare che un medico di famiglia in Lombardia conta in media quasi 1.400 pazienti”.
“L’ennesima dimostrazione – ha continuato Astuti – che in Lombardia la campagna vaccinale non partirà davvero fino a metà novembre e che comunque non basterà per tutti. Un ritardo imperdonabile che rischia di mettere a rischio la salute di migliaia di cittadini. Il sistema di vaccinazione, inoltre, macchinoso e complicato, rischia di disincentivare i cittadini a chiedere di essere vaccinati. Più che una campagna vaccinale, sembra una lotteria”.
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