Elezioni comunali in Lombardia: al Pd 4 ballottaggi su 6, Peluffo: “Ora la regione è più contendibile”
Con una clamorosa rimonta di Mauro Gattinoni, Lecco rimane amministrata dal centrosinistra che vince anche nei due comuni del Milanese reduci da commissariamento, Corsico e Legnano, nonché a Saronno. Viadana e Voghera vanno invece al centrodestra
I ballottaggi in Lombardia confermano il momento positivo del centrosinistra, che vince in quattro sfide su sei, comprese le tre “battaglie campali” di Lecco, Corsico e Legnano.
Dopo un primo turno che già aveva fatto capire come il vento spirasse in favore dell’area progressista, passato in vantaggio nel computo totale delle amministrazioni, il ritorno alle urne ha visto il PD e i suoi alleati vincere anche grazie ad alleanze basate più sulle circostanze locali che sullo scenario nazionale. Vediamo il dettaglio delle elezioni amministrative in Lombardia.
A Lecco, unico capoluogo al ballottaggio, Mauro Gattinoni compie una vera e propria impresa ribaltando il risultato del primo turno e superando Giuseppe Ciresa di appena 31 voti! Una vittoria tanto sofferta quanto gradita per il PD, che contro ogni previsione mantiene il governo di una città amministrata per dieci anni da Virginio Brivio.
In provincia di Milano, dove al primo turno aveva conquistato cinque comuni su sette, il centrosinistra ha vinto anche i ballottaggi nei due comuni reduci dal commissariamento. A Corsico, Stefano Ventura (PD e alleati) batte l’ex Sindaco di centrodestra Filippo Errante. Curiosa la situazione verificatasi negli apparentamenti: Forza Italia ha scelto di sostenere Errante, mentre Italia Viva, dopo aver appoggiato Roberto Mei insieme ai berlusconiani, ha optato per il sostegno a Ventura. Il candidato del centrosinistra ha vinto pur senza effettuare veri e propri apparentamenti, come dichiarato fin dall’inizio, ma ha incassato l’appoggio anche del Movimento Cinque Stelle e delle forze a sinistra del PD.
Simile la situazione di Legnano, dove il candidato del centrosinistra Lorenzo Radice non ha accettato apparentamenti, pur partendo in svantaggio contro Carolina Toia (centrodestra). Un ruolo fondamentale nel sorpasso lo hanno giocato i voti di Franco Brumana (11,8% al primo turno): pur non apprezzando la scelta di Radice, l’ex candidato ha optato per il sostegno all’esponente progressista, “turandosi il naso”.
Ribaltone anche a Saronno, unico comune del Varesotto al ballottaggio, dove il candidato del centrosinistra Augusto Airoldi ha recuperato lo svantaggio del primo turno contro Alessandro Fagioli, sindaco uscente del centrodestra. E’ risultato determinante l’appoggio al ballottaggio dell’ex primo cittadino Pierluigi Gilli e di quasi tutta la coalizione che lo ha sostenuto al primo turno, con la sola eccezione di Azione. Non aveva fatto scelte di campo il Movimento Cinque Stelle, lasciando libertà di coscienza ai propri elettori.
A Viadana, in provincia di Mantova, vince il centrodestra grazie alla conferma del sindaco uscente Nicola Cavatorta, che già al primo turno aveva conquistato un forte vantaggio su Fabrizia Zaffanella (centrosinistra).
L’altro comune dove vince il centrodestra è Voghera, in provincia di Pavia, dove Paola Garlaschelli conferma il proprio vantaggio su Nicola Affronti (centrosinistra). Il candidato centrista Ezio Ghezzi, che al primo turno aveva incassato il 17,66% dei voti, ha scelto di non apparentarsi con nessuno dei due sfidanti.
Vinicio Peluffo, segretario regionale del PD, commenta con entusiasmo: “Prima la vittoria a Mantova, Bollate, Segrate e Somma Lombardo. Oggi i risultati straordinari dei ballottaggi a Lecco, Legnano, Corsico e Saronno. Un grande successo dei neoeletti sindaci e insieme del Partito Democratico Lombardo, perno della coalizione di centrosinistra. Abbiamo raccolto i frutti della buona amministrazione sul territorio e siamo stati ripagati per la nostra proposta politica aperta, inclusiva, riformista. Abbiamo battuto Salvini e la sua Lega fatta di slogan, selfie e social. Abbiamo sconfitto il partito che cerca consenso cavalcando le paure e le peggiori pulsioni. Abbiamo lasciato indietro quel Carroccio che non crede nell’Europa e va d’accordo solo con miopi governanti sovranisti. È evidente che la fiducia che i lombardi hanno messo nelle mani al PD e del centrosinistra ha invertito la tendenza, ora la destra si può battere. Anzi, si deve battere perché da oggi la Regione è ancora più contendibile di ieri”.