Coronavirus: anche Girelli invoca l’intervento dei prefetti nelle RSA lombarde
Il Consigliere Regionale del PD sulla stessa linea dell'europarlamentare Pierfrancesco Majorino. La delibera dello scorso 8 marzo, già contestata da Carlo Borghetti, non smette di far discutere
L’impressionante numero di casi di positività e soprattutto di deceduti nelle case di riposo lombarde continua a far dscutere. Del tema si sta occupando la magistratura, che ha aperto un’inchiesta sulle morti al Pio Albergo Trivulzio, ma anche la politica, dove dal centrosinistra si critica con forza la delibera dello scorso 8 marzo, con la quale la Giunta regionale lombarda ha istituito la possibilità di collocare in RSA (previo loro accordo) i pazienti-COVID dimessi dalla terapia intensiva.
Contro questa decisione si sono già battuti due noti esponenti Dem come il consigliere regionale Carlo Borghetti, che ha chiesto il ritiro della delibera, e l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino, che ha invocato l’intervento dei prefetti.
Va nella sua scia anche l’ultima iniziativa di Gian Antonio Girelli, capodelegazione PD in Commissione Sanità, il quale afferma: “Visto tutto quando sta succedendo nelle RSA chiediamo che i Prefetti verifichino il rispetto di quanto previsto dalle norme vigenti in tema di salute pubblica e di controllo della diffusione del virus”.
“Verifichino, in particolare, che anziani e operatori abbiano tutti i dispositivi di protezione e che i pazienti Covid non siano a contatto con altri pazienti. Occorre anche accertare che si stia procedendo all’effettuazione dei tamponi e dei test sierologici tanto agli ospiti quanto agli operatori. Nelle RSA si è consumato un dramma, ma non è ancora finita e occorre intervenire con la massima tempestività”.