Coronavirus, Bergamo allo stremo: botta e risposta tra Gori e Gallera
Oggetto del contendere l'ospedale da campo previsto in Fiera: il Sindaco parla di "dietrofront" della Regione, mentre l'assessore sottolinea la necessità di reperire il personale
Coronavirus, Bergamo allo stremo: botta e risposta Gori-Gallera
L’impressionante escalation di casi di Coronavirus, molti con esiti mortali, nella zona di Bergamo sta mettendo in ginocchio la città e le sue strutture sanitarie.
Il Sindaco Giorgio Gori ha sottolineato il problema chiamando in causa Regione Lombardia, la quale avrebbe cambiato idea sulla realizzazione di un ospedale da campo alla Fiera di Bergamo.
“Il Governatore Fontana ha scritto al ministro Speranza e al Capo della Protezione Civile, quest’ultimo ha ufficializzato la notizia e le istituzioni bergamasche sono state mobilitate. Gli ospedali, a partire dal Papa Giovanni XXIII, non ce la fanno più ed è assolutamente necessaria una struttura che alleggerisca la pressione”, ha dichiarato Gori.
“Il progetto, ci è stato spiegato, è quello di luogo di cura sub-intensiva per circa 100 pazienti e di assistenza pre-dimissione per altrettanti. Mobilitati per la costruzione gli alpini dell’ANA; 75 infermieri e 30 medici in arrivo dalla Cina per gestire la struttura. Stamattina anch’io ho partecipato al sopralluogo – invitata anche la stampa – e ho poi registrato il video che forse avete visto: finalmente una buona notizia per Bergamo”.
Poi, però, lo scenario è cambiato. “Stasera la doccia fredda” – spiega Gori – “Il direttore della Protezione Civile di Regione Lombardia chiede di sospendere l’installazione della struttura ‘che potrà essere ripresa quando si renderà disponibile il personale medico necessario’. Ma come??! La richiesta di sospensione, arrivata come una doccia fredda, è un preoccupante segno di incertezza e di confusione nella gestione di un’emergenza che richiede idee chiare e decisioni certe”.
“Solo ieri la Regione Lombardia ha comunicato a tutti il ‘via’ all’operazione dell’ospedale da campo – assolutamente necessaria per dare respiro ai presidi ospedalieri bergamaschi travolti dall’emergenza Covid19. Era chiaro a tutti che un ospedale da campo si poteva realizzare solo avendo certezza rispetto alla disponibilità del personale necessario – medici e infermieri – e delle attrezzature mediche. Se questa certezza non c’era, e a leggere la comunicazione del Direttore Generale della Protezione civile della Regione si capisce che ancora non c’è, non si doveva far partire la macchina, mobilitare risorse, esporre i vertici nazionali della Protezione Civile e le istituzioni locali. Mi auguro vivamente che si tratti solo di uno stop temporaneo e che la soluzione si trovi nelle prossime ore. L’Ospedale Papa Giovanni XXIII è allo stremo è ha assolutamente bisogno di rinforzi o di una struttura di appoggio come quella pensata per la Fiera”.
Alle dichiarazioni di Gori ha risposto Giulio Gallera, assessore al Welfare della Regione Lombardia: “L’ospedale da campo a Bergamo è un’assoluta necessità e si farà appena arriva il personale sanitario. Lo ha spiegato l’assessore al welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ad Agora’ chiarendo che non si tratta di una ‘frenata’ da parte della Regione sulla realizzazione della struttura, ma che non era previsto che i lavori partissero questa mattina”, ha detto nel corso della trasmissione “Agorà”.
“Per noi rimane una strada da portare avanti, non c’è alcun cambio di programma. Abbiamo avuto la comunicazione che saranno disponibili 300 medici cinesi per quella struttura, che altrimenti non sapremmo come gestire. Finchè il personale non arriva, non si puo’ aprire: se arriva tra 4 giorni, l’ospedale sarà aperto tra 4 giorni”.