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Buccinasco, sindaco mette un gazebo per regalare mascherine, la Lega presenta un esposto contro di lui. Il Prefetto: “È tutto regolare”

Immagine di copertina
Il Sindaco di Buccinasco Rino Pruiti sfoggia una mascherina col logo "Bella Bucci". Accanto, la lettera del prefetto (credit: Facebook)

Un consigliere del Carroccio presenta un esposto contro il gazebo istituito dal Sindaco Rino Pruiti per distribuire le mascherine (gratuite) del Comune, ma il Prefetto Saccone risponde: "Tutto regolare: è attività istituzionale". E lo scontro politico si allarga alla Regione, per le vaccinazioni a rilento

Dai vaccini per l’influenza a quelli per il Covid-19, il clima politico in Lombardia continua ad essere tesissimo. Lo si evince anche dalla curiosa vicenda che ha avuto come protagonista il Sindaco di Buccinasco, comune di oltre 27mila abitanti alle porte di Milano. Rino Pruiti, esponente del Pd, aveva istituito un gazebo nel quale distribuire mascherine (ovviamente gratuite) alla cittadinanza, alla quale venivano inoltre date informazioni sul Coronavirus e sulle relative norme di prevenzione.

A inizio dicembre il consigliere della Lega Manuel Imberti ha presentato un esposto contro il Sindaco, argomentando che “la Lombardia è stata zona rossa per diverse settimane: ristoranti, bar, palestre e molte altre attività commerciali restano tuttora chiuse. Buccinasco è uno tra i paesi dell’Hinterland con il maggior numero di multe effettuate dalla Polizia locale, il Sindaco ha fatto ordinanze per rendere più severe le misure. Eppure sembra che non tutti rispettino le norme contenute nel Dpcm. Se nei mercati non possono essere presenti altri banchi o gazebo al di fuori di quelli alimentari e non sono ammesse deroghe come ammettono gli uffici, perché il Sindaco ha fatto i gazebo al mercato in questo periodo con tanto di foto postata su Facebook?”.

La risposta del Prefetto Renato Saccone conferma in pieno la regolarità di tale iniziativa: “È emerso che la struttura è stata utilizzata dal Sindaco per la propria attività istituzionale, in due episodi, uno per la distribuzione di mascherine di comunità o chirurgiche e, nell’altro, come punto di ascolto delle critiche e dei suggerimenti degli avventori del mercato alimentare, soprattutto delle persone molto anziane che non usano Internet”.

Inoltre, il prefetto specifica che, dai riscontri delle forze dell’ordine, non si sono registrati assembramenti e, “contrariamente a quanto asserito nell’esposto, non risulta che abbia avuto luogo la distribuzione di volantini”. Pruiti si è quindi tolto un sassolino dalla scarpa, definendo “irrilevante” la Lega e affermando: “In pratica Imberti mi ha accusato di fare il mio dovere di Sindaco, fosse per lui io non dovrei stare vicino ai miei cittadini. La Lega e il consigliere non hanno fatto nulla, ne faranno nulla per chi è in difficoltà”.

Il tutto avviene nel quadro complessivo di una vicenda regionale che vede la Lombardia in forte ritardo sulla campagna vaccinale, dato che spinge il segretario regionale del Pd Vinicio Peluffo ad attaccare frontalmente la Regione: “È la più colpita dal Covid-19. Il disastro della campagna vaccinale per l’influenza stagionale a Fontana-Gallera non basta… Sono riusciti a partire male anche nella sfida vitale del vaccino per il Coronavirus. E la responsabilità è tutta loro, non la possono scaricare su altri”.

Ancora più dura la segretaria milanese Silvia Roggiani: “Agghiacciante una simile classifica: Lombardia è tra le regioni fanalino di coda per percentuale di vaccini somministrati, appena il 3% contro il 36% del Lazio. E di fronte all’ennesimo disastro l’assessore lombardo al Welfare che fa? Non chiede scusa né si rammarica, quello mai, ma si dimostra come al solito incapace e irresponsabile. Non ci sono altre parole per giustificare una simile condotta se non riconoscere che qui siamo di fronte all’inadeguatezza e alla sfrontatezza di una giunta che tiene in ostaggio cittadine e cittadini. Correggano subito il tiro, per non fallire di nuovo come con il vaccino antinfluenzale. E se non sono in grado ne prendano atto e traggano le conseguenze”.

L’assessore al Welfare Giulio Gallera tuttavia ribadisce: “Partirà da lunedì 4 gennaio, secondo la programmazione originaria della Direzione Generale Welfare, la somministrazione dei vaccini anticovid del personale delle Asst, Irccs, Spedalità privata e Rsa. Si prevede una capacità iniziale fino ad un massimo di 10.000 dosi al giorno, che potrà essere successivamente incrementata fino a 15.000”.

“Questi numeri – aggiunge l’Assessore – saranno in grado di rispondere al fabbisogno di coprire la popolazione sanitaria delle strutture con l’obiettivo di raggiungere il requisito di ‘Covid free’. Lo faremo rispettando la scadenza fissata per tutte le regioni, entro la fine del mese di febbraio. Con la dose di richiamo da effettuare dopo 21 giorni. Chi utilizza delle graduatorie riferite a tre giorni, di cui uno festivo, per continuare a cavalcare polemiche pretestuose, dimostra assenza di responsabilità istituzionale e politica”.

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