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Naufragio Pylos, le 19 telefonate che le autorità greche hanno ignorato: “Aiuto, sarà la nostra ultima notte”

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Naufragio Pylos, le 19 telefonate che le autorità greche hanno ignorato: “Aiuto, sarà la nostra ultima notte”

Diciannove telefonate disperate nell’arco di 13 ore. Sono quelle fatte ai volontari del soccorso in mare dal barcone affondato a largo del Peloponneso con circa 750 persone a bordo. Una lunga serie di richieste di aiuto che, secondo quanto riporta Repubblica, stride con la ricostruzione della tragedia fatta dalle autorità greche.

Dal primo avvistamento alle 9.47 di martedì, alle 2.04, quando il peschereccio è affondato, a 47 miglia da Pylos, la guardia costiera greca viene accusata di non aver mai tentato di soccorrere le centinaia di persone alla deriva nello Ionio. A due navi mercantili, la Lucky Sailor e la Faithful Warrior, è stato chiesto di limitarsi a rifornire i migranti di acqua e di cibo mentre la corvetta della guardia costiera si è avvicinata al peschereccio solo alle 22.40, osservando che il barcone era illuminato dalle fotoelettriche. “Non chiediamo assistenza, ci servono solo cibo e acqua. Vogliamo andare in Italia”, avrebbe detto uno dei passeggeri durante i contatti con Atene, iniziati dopo la segnalazione della centrale operativa di Roma alle 11.

Nelle telefonate registrate dalla ong Alarm Phone e dall’attivista Nawal Soufi si susseguono invece le richieste di aiuto. “Sento che questa sarà la nostra ultima notte”, ha detto intorno alle 23 un uomo con cui Soufi aveva parlato a lungo durante la giornata. “Non c’è più acqua da giorni, niente cibo, stiamo bevendo acqua di mare”, la richiesta di aiuto che l’attivista ha ricevuto da un’altra passeggera con cui è stata a lungo in contatto. “Mi hanno detto che è morta”, ha detto Soufi al quotidiano. Alla fine sono stati 108 i superstiti, tra cui 9 presunti scafisti di origine egiziana, arrestati a terra dopo che gli avrebbero riconosciuti alcuni sopravvissuti. Solo 78 i corpi recuperati, rispetto alle circa 750 persone che si trovavano a bordo, tra cui un centinaio di bambini stipati nella stiva.

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