Le vite dei bambini migranti in una mostra interattiva a Roma
L'esposizione si intitola “Bambini, storie di viaggio e di speranza”, ed è stata aperta nel quarto anniversario dal tragico naufragio a Lampedusa, costato la vita a 368 persone
Dietro i numeri ci sono sempre le storie. Ed è proprio intorno alle storie che è costruita la mostra inaugurata a Roma martedì 3 ottobre e curata dall’Unicef e dall’associazione Museo Migrante. L’esposizione si intitola “Bambini, storie di viaggio e di speranza”, ed è stata aperta nel quarto anniversario dal tragico naufragio che a Lampedusa è costato la vita a trecentosessantotto persone.
Ad essere raccontate, attraverso video e audio, sono le storie dei più piccoli. Dei bambini provenienti da vari paesi del mondo che si sono trovati ad abbandonare la loro terra per cercare una vita più sicura. Le loro testimonianze vengono soprattutto dal Libano e dalla Siria e sono state raccolte da Valerio Cataldi giornalista Rai e co-fondatore dell’Associazione MuMI, e da Francesca Mannocchi, reporter freelance e collaboratrice di TPI.
La mostra, realizzata presso il complesso di Vicolo Valdina, in Piazza Campo Marzio e curata da Studio Azzurro, contiene un’installazione costruita sulle storie di cinque bambini cui Francesco Pannofino, Roberto Herlitzka, Caterina Guzzanti e Francesco Venditti hanno prestato la voce. I racconti sono accompagnati dalle immagini dei fotografi Roberto Salomone e Mauro Pagnano.
In un’altra sala, invece, sono raccolti alcuni oggetti delle vittime del naufragio del 3 ottobre 2013, ritrovati nel mare vicino a Lampedusa. Una vecchia agenza, una macchinina, un orologio.
In occasione dell’inaugurazione, le storie sono state inserite in un reading musicale presentato da Geppi Cucciari accompagnato dai violini di Alaa Arsheed e Dania Alkabir, musicisti siriani, e la chitarra di Isaac de Martin.
All’inaugurazione ha partecipato la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, che ha ricordato la “tragedia immane” accaduta a Lampedusa nel 2013. “Non basta ridurre gli sbarchi sulle nostre coste a qualsiasi prezzo”, ha sottolineato la presidente. “Dobbiamo interrogarci sulle cause che spingono queste persone a fuggire dai loro paesi. E le cause non sono cambiate”.
Boldrini ha dichiarato che bisogna dialogare con le autorità libiche, per far sì che sul territorio libico possano lavorare gli operatori internazionali e che siano garantiti gli accessi ai centri di detenzione. “In Libia non si può ancora parlare di centri d’accoglienza, sono prigioni. Quindi dobbiamo impegnarci per migliorare gli standard di vita delle persone”.
La presidente è intervenuta anche sul dibattito sullo ius soli. “È un provvedimento equilibrato, non approvarlo sarebbe un segno di miopia. Escludendo si crea solo rabbia”, ha sottolineato la presidente.
“Oggi non dobbiamo ricordare solo i bambini che non ce l’hanno fatta, ma anche quelli che al momento si trovano in viaggio”, ha detto a TPI Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia. “Sono 50 milioni i bambini in fuga nel mondo, di questi 38 milioni fuggono dalle guerre. Non solo i siriani, pensiamo ai migliaia di bambini rohingya di cui non si parla, in fuga verso il Bangladesh in condizioni disperate. Oggi è la giornata giusta per ricordare quelli che abbiamo dimenticato”.
La mostra è aperta al pubblico dalle 13 alle 18 del 3 ottobre dalle 10.00 alle 18.00 dal 4 al 13 ottobre (con chiusura il sabato e la domenica).