Dietrofront del Viminale: stop al trasferimento delle bare dei migranti di Cutro verso Bologna
In seguito alla protesta dei familiari di alcune vittime del naufragio di Cutro il ministero dell’Interno ha bloccato il trasferimento di alcune salme dirette al cimitero musulmano di Bologna: stasera arriveranno dalla Calabria all’Emilia Romagna soltanto i corpi delle 14 vittime i cui parenti hanno acconsentito allo spostamento, altri 10 verranno seppelliti domani, mentre per 17 dei migranti morti tragicamente al largo delle coste di Crotone inizierà l’iter per la sepoltura in Afghanistan.
Nel frattempo, i feretri resteranno all’interno del palazzetto dello sport PalaMilone della città di Crotone. “Vorremmo poter decidere noi dove portare i nostri defunti”, ha detto all’Adnkronos un uomo di nome Aladdin, che nella strage ha perso la zia e tre cuginetti. La prefetta del capoluogo calabrese Maria Carolina Ippolito ha assicurato che il governo e la Regione sosterranno tutte le spese per il rimpatrio mentre la Protezione civile ha messo a disposizione delle famiglie delle vittime alcuni autobus per il viaggio verso Bologna.
Fonti del Viminale avevano fatto sapere che il trasferimento sarebbe stata una “soluzione provvisoria e non definitiva presa per dare immediata dignità alle salme, anche perché in Afghanistan non è semplice procedere nell’immediato al rimpatrio”. Poi dal ministero dell’Interno la precisazione: “Si procederà sulla base delle richieste di ogni nucleo familiare con la soluzione definitiva: qualora sia richiesto il rimpatrio della salma, lo Stato italiano se ne farà carico di tutti gli oneri”.
Da martedì invece i 54 dei 74 superstiti del naufragio ospitati per nove giorni in due padiglioni vicino al CARA di Crotone hanno trovato una sistemazione in albergo, dopo la denuncia di Repubblica che aveva descritto la situazione di estremo degrado in cui versavano. Domani il governo mostrerà la sua vicinanza alle vittime convocando il Consiglio dei ministri presso l’aula consiliare del Comune di Cutro.