Quarantamila migranti sono stati respinti illegalmente dai Paesi europei (Italia inclusa): 2mila sono morti. L’inchiesta del Guardian
Quarantamila migranti sono stati respinti illegalmente dai Paesi europei (Italia inclusa): 2mila sono morti
Durante i mesi della pandemia, gli stati membri dell’Unione Europea hanno respinto decine di migliaia di richiedenti asilo dai propri confini, usando metodi illegali che hanno contribuito alla morte di oltre 2.000 persone. Lo afferma il Guardian, che in un’analisi basata sui rapporti di agenzie delle Nazioni Unite e i dati raccolti da organizzazioni non governative, definisce i respingimenti durante i mesi della pandemia “una delle più grandi espulsioni di massa negli ultimi decenni”.
Il quotidiano britannico accusa i Paesi europei di aver “sistematicamente” respinto migliaia di rifugiati negli ultimi mesi, con il sostegno dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e utilizzando “metodi illegali che vanno dall’aggressione alla brutalità durante la detenzione o il trasporto”. A gennaio l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ha aperto un’indagine su Frontex riguardo accuse di molestie, cattiva condotta e attività illegali volte a impedire ai migranti di raggiungere il territorio dell’UE.
Il Guardian ha dichiarato che sono stati documentati almeno 40.000 respingimenti da gennaio 2020, risultato di un inasprimento delle politiche migratorie in Italia, Malta, Grecia, Croazia e Spagna dall’inizio della pandemia, che ha portato all’imposizione di maggiori restrizioni lungo i confini. Il Guardian accusa questi Paesi di aver “pagato Stati extra-UE e arruolato navi private per intercettare le imbarcazioni in difficoltà in mare e respingere i passeggeri, portandoli in centri di detenzione”.
Dall’inizio del 2020 ben 18.000 migranti sono stati respinti dalla Croazia, secondo quanto riportato dal Consiglio Danese per i Rifugiati. La Border Violence Monitoring Network (BVMN), una coalizione di 13 ong, ha dichiarato che nel 2020 il 90 percento delle testimonianze raccolte dai migranti in Croazia hanno fatto riferimento ad abusi e all’uso sproporzionato della forza, un aumento di 10 punti percentuali. Secondo BVMN, nel caso della Grecia lo stesso dato è stato pari all’89 percento. Il gruppo afferma che nello stesso periodo la Grecia ha respinto 6.230 richiedenti asilo.
Intercettazioni con il sostegno dell’Italia
Secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), da gennaio 2020 le autorità libiche hanno intercettato e riportato indietro con il sostegno dell’Italia circa 15.500 richiedenti asilo, mentre centinaia di essi sono annegati senza l’intervento né della Libia né dell’Italia. Il quotidiano cita il caso del naufragio di un gommone ad aprile che ha portato alla morte di 130 migranti, in cui l’ong SOS Méditerranée ha accusato i due Paesi di aver ignorato le richieste di soccorso. Il Guardian sottolinea come i respingimenti delle autorità libiche abbiano portato al ritorno di migliaia di persone nei centri di detenzione libici, dove secondo testimonianze dirette vengono sottoposti a torture.
Il quotidiano ricorda anche come almeno cinque imbarcazioni di ong siano ancora bloccate nei porti italiani per ragioni amministrative e cita l’inchiesta realizzata insieme a Domani e Rai News che ha portato alla pubblicazione di intercettazioni realizzate dalla procura di Trapani delle conversazioni tra le guardie costiere libiche e italiane, che dimostrerebbero come le difficoltà delle autorità libiche a rispondere alle richieste di soccorso abbiano portato alla morte di centinaia di migranti.
L’indagine della procura di Trapani, in cui sono stati anche intercettati diversi giornalisti senza che fossero indagati, ha portato a fine marzo al rinvio a giudizio di 21 persone con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per le operazioni di salvataggio condotte dalle navi umanitarie al largo delle coste libiche.
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