Marrakech, adottato il Global Compact sulle migrazioni
Il Global Compact delle Nazioni Unite sulle migrazioni è stato formalmente approvato oggi a Marrakech, di fronte ai rappresentanti di circa 150 paesi del mondo. Nella città marocchina è in corso un summit che si concluderà domani 11 dicembre.
È stato così adottato il “Global Compact for Safe, Orderly and Regular Migration” (GCM) (qui il testo in italiano), il primo patto delle Nazioni Unite sulle migrazioni che stabilisce le norme generali per definire un approccio comune alla migrazione internazionale in tutte le sue dimensioni.
“Non dobbiamo soccombere alla paura o alle false narrazioni” sulla migrazione, ha detto oggi il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres all’apertura dei lavori della conferenza di Marrakech. Guterres ha denunciato le “molte menzogne” diffuse su questo accordo, che deve ora essere oggetto di un voto di ratifica finale, che avverrà il 19 dicembre all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il premier Giuseppe Conte non è presente. L’Italia aveva annunciato la sospensione della firma del Global Compact in attesa di un voto parlamentare.
La questione ha spaccato il governo: il Movimento 5 stelle è per firmare il Global Compact. La Lega per respingere il patto in maniera netta.
Il global compact ha messo in crisi non solo l’Italia, come avevamo spiegato approfonditamente qui, ma anche il Belgio, dove il primo partito della coalizione, N-Va (l’Alleanza fiamminga di destra), ha ritirato i suoi ministri dal governo dopo il sostegno del premier Charles Michel proprio al Global Compact, il patto Onu sui migranti, e al summit di Marrakech che si apre oggi. L’N-Va chiedeva “perlomeno l’astensione dal patto”.
Michel ora dovrà guidare un governo di minoranza, in vista delle legislative di maggio 2019.
Il Global Compact for Migration | Cos’è
Il nome per esteso – e tradotto in italiano – del Global Compact for Migraton è “patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare”. L’obiettivo dei governi sottoscrittori è dare un “contributo importante a una più stretta cooperazione in materia di migrazione internazionale in tutte le sue dimensioni”.
Il Patto è fondato su una serie di accordi ormai consolidati:
- Gli scopi e sui principi della Carta delle Nazioni Unite;
- la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;
- il Patto internazionale sui diritti civili e politici;
- il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali;
- gli altri principali trattati internazionali per la tutela dei diritti umani;
- la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale
- il Protocollo contro il traffico di migranti via terra, mare e aria;
- la Convenzione sulla schiavitù;
- la Convenzione supplementare sull’abolizione della schiavitù, della tratta degli schiavi, delle istituzioni e delle pratiche simili alla schiavitù;
- laConvenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici;
- la Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione;
- l’accordo di Parigi;
- le convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro per la promozione del lavoro dignitoso e la migrazione di manodopera;
- l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile;
- l’Agenda di azione di Addis Abeba;
- l’accordo di Sendai per la riduzione del rischio di disastri e la Nuova agenda urbana delle NU.
Il Global Compact for Migration | Cosa prevede
Il Global Compact for Migration prevedono una ristretta lista di diritti, di base, da rispettare:
- I rifugiati e i migranti devono godere degli stessi diritti umani universali e delle stesse libertà fondamentali, che devono essere rispettati, protetti e realizzati in ogni momento.
- I rifugiati hanno diritto alla specifica protezione internazionale come definita dal diritto internazionale dei rifugiati.
Per questo il Global Compact for Migration si riferisce solo ai migranti e definisce un quadro di cooperazione che affronta la migrazione in tutte le sue dimensioni e presenta un quadro di cooperazione “giuridicamente non vincolante” che si basa sugli impegni concordati dagli Stati membri nella Dichiarazione di New York per i rifugiati e i migranti.
Inoltre promuove la cooperazione internazionale tra tutti gli attori coinvolti in materia di migrazione, riconoscendo che nessuno Stato può affrontare da solo la migrazione, e rispetta la sovranità degli Stati e i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale.