Un parroco di Rimini ha rifiutato di celebrare i funerali di Zanza, il re dei playboy della Riviera Romagnola
La chiesa dove Maurizio Zanfanti aveva fatto la comunione e la cresima ha negato la cerimonia. "Siamo molto stupiti e amareggiati", hanno detto i familiari dell'uomo
A Rimini una chiesa ha rifiutato di celebrare i funerali di Maurizio Zanfanti, il noto playboy romagnolo conosciuto come Zanza deceduto la notte di martedì 24 settembre.
A divulgare la notizia, in un’intervista rilasciata al Resto del Carlino, è stata la famiglia dell’uomo, che ha fatto sapere che don Raffaele Masi, il parroco di Regina Pacis in via Lagomaggio, si è rifiutato di celebrare le esequie, che si terranno con rito cattolico nella chiesa del Cimitero Monumentale di Rimini sabato 29 settembre.
Nella parrocchia che nega la cerimonia, Zanfanti aveva fatto la prima comunione e la cresima. “Restiamo molto stupiti e amareggiati per questa vicenda. Noi familiari, e anche i tanti vicini di casa che in queste ore sono venuti a informarsi della data e del luogo dei funerali. Chiederemo spiegazioni alla Curia”, ha ribadito Nives Succi, la zia del playboy.
“Abbiamo chiesto il motivo e ci è stato spiegato da Amir che il parroco preferiva evitare che i funerali venissero celebrati a Regina Pacis, per il troppo clamore mediatico che la morte di Maurizio ha sollevato”, ha aggiunto.
Il parroco, invece, non ha voluto rilasciare commenti sulla vicenda. “Mi hanno chiamato in tanti per Zanza, non intendo fare alcuna dichiarazione”, ha detto al Resto del Carlino. È probabile che il libertino stile di vita di Zanfanti, insieme alla rilevanza mediatica che ha ricevuto, abbiano contribuito a fare prendere la decisione di chiudere le porte della chiesa.
Sono state molte le telefonate di condoglianze, e di affetto, ricevute dalla madre e dai fratelli di Zanfanti: “Sapevamo che Mauro (come lo chiamavano i familiari e gli amici intimi) era famoso, ma non immaginavamo fino a questo punto. È un bel segnale di affetto nei suoi confronti”, ha detto la sorella. E ha aggiunto che, dopo il clamore degli ultimi giorni, adesso spera di trovare tranquillità: “Rispettate il nostro dolore e ricordate Mauro per quello che era davvero: una persona speciale, buona, gentile e generosa.
Il “re dei vitelloni” delle notti brave in Riviera romagnola, 63 anni, è deceduto la notte di martedì 24 settembre mentre era appartato in un’auto con una ragazza di 23 anni. È stata la giovane, originaria dell’Est europeo, a chiamare i soccorsi ma il 118 non è riuscito a rianimare Zanfanti.
Maurizio si è sempre vantato di un numero impressionante di conquiste femminili. “Migliaia di turiste”, secondo i suoi racconti, al punto che arrivò a parlare di lui anche la stampa tedesca.