Vibratore e rasoio elettrico alle vincitrici del torneo di squash: scoppia la polemica
Vibratore trofeo squash femminile
Due kit di depilazione, un rasoio elettrico e un vibratore. Questo il “trofeo” consegnato alle prime classificate del campionato di squash del Principato delle Asturie, premiate a Las Vegas insieme ai colleghi uomini. A cui, però, sono stati consegnati degli appropriatissimi trofei.
Le quattro campionesse hanno deciso allora di denunciare quanto accaduto con una lettera ufficiale, ha riferito il portavoce della federazione asturiana di squash Maribel Toyos al quotidiano El Comercio: “Le donne sono rimaste ammutolite”, ha detto ancora.
Vibratore trofeo squash femminile | La denuncia su Instagram
La denuncia delle atlete è passata anche dai social. Su Instagram, infatti, l’account Ganamos con ellas ha pubblicato un post con la foto del “premio” e accanto una lunga didascalia: “Denunciamo una situazione oltraggiosa vissuta dai giocatori che hanno vinto il Campionato di Squash delle Asturie. Come ricompensa: un kit per la depilazione, una rasoio elettrico e il dono della stella, un vibratore!”.
E ancora: “È vessatorio, oltraggioso, pernicioso, inconcepibile, ma tristemente vero. Cosa volevano dimostrare gli organizzatori di questo campionato ufficiale con un regalo del genere?”. E si legge ancora nel post: “Hanno superato ogni limite”.
Una delle atlete vincitrici, Elisabet Sadò, a El Pais ha raccontato di essersi sentita sorpresa e indignata. Sa bene Sadò che questo è uno sport prediletto dagli atleti uomini, ma proprio per questo continua a impegnarsi e a concorrere.
Il portavoce della federazione asturiana di squash Toyos ha parlato di “colmo del sessismo” e ha specificato che la federazione non ne sapeva nulla. Dal club arriva la risposta in un comunicato: “Non c’era l’intenzione di offendere nessuno”, si legge.
Vibratore trofeo squash femminile | La risposta del club
“Riconosciamo che sono premi inappropriati, fuori contesto e che mai si sarebbero dovuti consegnare, in particolare il vibratore elettrico: è stato un errore di supervisione e non ci resta altro che assumercene la responsabilità”, scrivono. Sempre nel comunicato, però, si legge a chiare lettere che quei premi, per il club, non sono da ritenersi “né sessisti né discriminatori”.
E ancora: il club si impegna a “difendere l’uguaglianza nello sport e in tutti gli ambiti, in particolare nello sport femminile, fondamentale per lo sviluppo e la continuità dello squash nella regione”. Le atlete e la federazione, però , non sembrano aver apprezzato affatto la risposta del club.
“Non ha senso scusarsi se si continua a ribadire che i trofei in questione non sono sessisti”, ha sottolineato Toyos. Ovviamente la notizia ha fatto il giro dei social e indignato molti utenti. Per ora il risultato più concreto è stata la dimissione di tre membri del club.